Nonostante sia trascorsa quasi una settimana dal GP del Brasile, la questione tra Verstappen e Perez continua a tenere banco.
Il 2022 è stato un anno da incorniciare per la Red Bull, che ha vinto sia il campionato piloti che quello costruttori grazie ad una vettura che si è rivelata semplicemente la più forte tra quelle in griglia.
Tuttavia, il doppio successo è stato macchiato dalla questione budget cap, per cui la scuderia di Milton Keynes è stata punita con una sanzione di 7 milioni di dollari e la riduzione del 10% del tempo da trascorrere in galleria del vento per lo sviluppo della monoposto.
Ma oltre a questo delicato argomento, che ha scaturito innumerevoli polemiche nelle scorse settimane, nel Gran Premio del Brasile si è verificato un altro episodio che ha innescato un’altra serie di attacchi, stavolta indirizzati soprattutto a Max Verstappen. Quest’ultimo, in particolare, avrebbe ignorato l’ordine di scuderia di lasciare il sesto posto a Sergio Perez per garantirgli due punti utili in più nella lotta per la seconda posizione del Mondiale con Charles Leclerc.
Ebbene, dopo la gara, lo stesso campione del mondo è stato attaccato duramente sui social per questo suo comportamento con offese e persino minacce nei confronti della famiglia. Un atteggiamento, questo, a cui la Red Bull ha replicato in maniera netta e dura e spiegando che gli abusi online avrebbero interessato anche lo stesso team e Perez.
“Come squadra abbiamo commesso degli errori in Brasile – la premessa del team anglo-austriaco –. Non avevamo previsto la situazione che si è verificata nell’ultimo giro e non avevamo concordato una strategia per uno scenario del genere prima della gara“.
La Red Bull ha poi spiegato che “Max è stato informato solo all’ultimo giro della richiesta di rinunciare alla posizione senza che tutte le informazioni necessarie fossero trasmesse“. Ciò, sempre secondo la scuderia, avrebbe quindi messo Verstappen in una situazione complessa a pochi km dal traguardo. E dopo la fine della corsa, tutte le parti si sarebbero messe sedute ad un tavolo per discuterne e risolvere la faccenda, con il team che, da quanto si legge nella nota, avrebbe accettato le motivazioni di Max chiudendo la questione.
Ciò che forse ha fatto più male, però, è quello che ne derivato sui social. “Gli eventi che sono seguiti sui social media sono del tutto inaccettabili” le parole del team. “Il comportamento offensivo online nei confronti di Max, Checo, il Team e le rispettive famiglie è scioccante e triste e sfortunatamente è qualcosa che noi sportivi dobbiamo affrontare con deprimente regolarità“.
“Non c’è posto per questo nelle corse o nella società nel suo insieme e dobbiamo essere migliori. Alla fine questo è uno sport, siamo qui per gareggiare – si legge –. Minacce di morte, messaggi di odio nei confronti dei membri della famiglia sono deplorevoli“.
“Apprezziamo l’inclusione e desideriamo uno spazio sicuro in cui tutti possano lavorare e godersi il nostro sport. Gli abusi devono finire” la conclusione del comunicato.
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