Porsche, Bentley e le altre supercar dei russi sono state parcheggiate e poi abbandonate all’aeroporto di Helsinki. Il motivo è curioso
Da semplice parcheggio a deposito di auto abbandonate: il luogo è davvero insolito. Ci sono numerose Porsche, ma anche lussuose Bentley. Non mancano supercar di Mercedes e Audi. E c’è anche una Pagani. Una serie di vetture costosissime, di proprietà di ricchissimi oligarchi e cittadini russi.
Tutti si trovavano in Finlandia, in particolare dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Tuttavia, l’abbandono di queste auto non è intenzionale. Si tratta di una serie di supercar che per raggirare i divieti della Comunità Europea fanno meta ad Helsinki prima di partire per altre destinazioni mondiali. Ecco perché il parcheggio dell’aeroporto è diventato un immenso deposito. E’ capitato, però, che qualche costosissima auto è rimasta lì per molto tempo. Di fatto sembrando abbandonata al suo destino. Non si conoscono i motivi, ma è possibile intuire che i proprietari siano rimasti bloccati all’estero. Oppure che le loro vetture siano state nel frattempo sottoposte a fermo giudiziario. L’Unione Europea ha vietato agli aerei russi di entrare nello spazio europeo.
Per questo motivo i magnati russi hanno avuto problemi a viaggiare all’estero. Per questo motivo la soluzione è stata arrivare nella confinante Finlandia in auto e partire poi da Helsinki in aereo. Per questo motivo tante le supercar lasciate nel parcheggio locale. Soltanto a luglio 2022 sono stati registrati 230mila attraversamenti di frontiera dalla Russia alla Finlandia. Tuttavia, questo escamotage non è mai piaciuto ai finlandesi. A partire dal ministro degli Esteri Pekka Haavisto.
Infatti il paese può chiudere le frontiere a cittadini in arrivo da determinati paesi, ma l’iter non è facile perché serve l’autorizzazione della UE. Ecco perché è possibile che qualche magnate russo non sia riuscito a recuperare la propria lussuosa vettura. E quindi tante supercar restano impolverate nei parcheggi dell’aeroporto. In evidenza la targa russa che spiega inequivocabilmente la provenienza. E tanti turisti si fermano a guardarle e a fotografarle: e chissà se un giorno i rispettivi proprietari torneranno per ritirarle.
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