La gara di Valencia che ha chiuso il motomondiale con la storica vittoria di Bagnaia e della Ducati è stata anche l’ultima cosa della Suzuki in MotoGP
L’attenzione generale rivolta all’unico duello che contava, quello tra Quartararo e Bagnaia per il titolo mondiale risolto a favore dell’Italiano della Ducati non ha certo cancellato il senso di un’altra impresa di grande rilievo.
Il gran premio di Valencia di MotoGP è stato anche l’ultimo per la Suzuki ufficiale che dopo appena quattro gran premi aveva annunciato, un po’ a sorpresa, che questa sarebbe stata l’ultima stagione nella classe regina del motomondiale.
Suzuki lascia, Rins piange
Non è la prima volta dopo tante vittorie che la Suzuki abbandona la compagnia. Per poi ricostruire il progetto e rilanciarsi, così come ha fatto in passato. Magari per vincere di nuovo il mondiale, così come era accaduto nel 2020 quando contro ogni pronostico il marchio di Hamamatsu (team MotoGP con base italiana a Cambiago) centrò con Mir il primo titolo a venti anni di distanza da quello di Kenny Roberts jr.
“Le lacrime in gola per tutto il tempo”
L’ultima corsa della Suzuki ha regalato una vittoria importante e non solo simbolica. Conquistata con Rins che ha raccolto preservato la corsa dopo le cadute di Marc Marquez e Jack Miller senza sbagliare nulla fino al traguardo. I tecnici della Suzuki hanno confidato che Rins si era infilato casco e sottocasco in lacrime prima di scendere in pista. Circostanza confermata dallo stesso Rins: “Ho pianto molto, prima, durante e dopo la gara – ha detto lo spagnolo, cinque vittorie in MotoGP, due nel corso di questa stagione – non poteva essere una corsa come tutte le altre. Non sono un emotivo. Ma stavolta il contraccolpo del sapere che sarebbe stata l’ultima gara per noi è stato fortissimo. L’uscita di scena della Suzuki non poteva che essere migliore di questa”.
Rins ammette che il clima al momento di salire in moto fosse strano, difficile: “Avevamo tutti le lacrime agli occhi. Tecnici, meccanici, ingegneri. Io per un po’ ho cercato di dominarmi. Poi ho sentito l’esigenza di lasciarmi andare. Credo che i miei singhiozzi si sentissero bene. Quando sono partito e mi sono trovato primo alla prima curva ho solo pensato a dare gas. É dall’inizio dell’anno che corriamo con una sensazione amara nel cuore. Ma potevamo solo fare il possibile per lasciare un segno”.
Rins ha chiesto un regalo alla Suzuki: “Spero mi regalino la GSX-RR con la quale ho vinto l’ultima gara. Ho mandato un messaggio al team leader, il signor Shinichi Sahara e spero che mi accontenti”.
Quanto al futuro Rins non parla anche se il suo futuro è noto. Correrà con la Honda LCR sponsorizzata Castrol accanto al riconfermato Nakagami. Ma al momento… “al momento credo di avere ancora qualche lacrima in gola da tirare fuori. Al futuro poi penserò con più calma”.