Ducati si siede sul trono mondiale della MotoGP: Pecco Bagnaia scrive una pagina di storia, ma ora si punta al bis.
In casa Ducati esplode la festa dopo che Pecco Bagnaia ha tagliato il traguardo al nono posto a Valencia, quanto basta per confermarsi campione del mondo con 17 punti di vantaggio su Fabio Quartararo. Un successo inseguito dallo scorso anno per il pilota piemontese, da quindici anni dal costruttore di Borgo Panigale, che finalmente sanciscono questo binomio perfetto.
Gran parte del merito va al talento del pilota di Chivasso, capace di rimontare un gap che, dopo la caduta al Sachsenring, misurava ben 91 punti. Ma una percentuale di merito è da accreditare anche al lavoro svolto in fabbrica, sotto la direzione del d.g. Gigi Dall’Igna, arrivato nel 2013 per dare il suo prezioso contributo al progetto Ducati MotoGP. Serviva tempo per pianificare al meglio il tutto, per tre volte il titolo è stato sfiorato con Andrea Dovizioso, dovendosi arrendere ad un veloce Marc Marquez. Poi nel 2021 ci ha riprovato Pecco senza esito.
Ma la scia di vittorie nel finale della passata stagione aveva fatto preludere a questo traguardo storico, anche se qualche errore nella prima parte di campionato sembrava avesse reso tutto molto difficile. Ad Assen è iniziata la grande rimonta che ha portato al trionfo di Valencia “Ci sono voluti 15 anni per ripetere il trionfo di Casey – ha dichiarato Gigi Dall’Igna a ‘La Gazzetta dello Sport -, ma credo che adesso potremo aprire un ciclo, con Pecco che nel 2023 sarà ancora più forte“.
La stagione 2022 della Ducati non è ancora finita, perché nel prossimo fine settimana si punta al bis mondiale. Infatti in Indonesia Alvaro Bautista potrebbe confermarsi campione del WorldSBK. “Bautista ci potrebbe dare anche il titolo Superbike. Anche lì abbiamo vissuto una stagione pazzesca e Alvaro adesso si sta divertendo. Evidente, in MotoGP come in Superbike abbiamo la moto migliore“, ha proseguito l’ingegnere veneto.
Gigi Dall’Igna non solo ha saputo tenere sempre alto il morale, ma anche sviluppare una moto che ha fatto scuola in molte aree, a cominciare dall’aerodinamica, costringendo i competitor a imitare le soluzioni della Casa emiliana. In questa stagione il vero ribaltamento di fronte c’è stato al rientro dalla pausa estiva, nel fine settimana di Silverstone è scattato qualcosa di speciale, “perché Pecco ha vinto anche se non era il più veloce: il segno che dimostra la maturità di un campione“.
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