Suzuki lascia il paddock della classe regina dopo l’ultimo GP di Valencia. Le parole del team manager Livio Suppo.
Al termine del GP di Valencia il paddock della classe regina saluta definitivamente il team Suzuki, dopo aver annunciato l’addio al campionato lo scorso maggio a Jerez. L’avventura della Casa di Hamamatsu arriva al capolinea e anche quella di Livio Suppo, arrivato a inizio campionato per colmare quel vuoto lasciato dal predecessore Davide Brivio, poi passato al mondo della F1.
Sembra assurdo che un team capace di vincere il titolo mondiale 2020 e che ancora ha vinto qualche settimana fa a Phillip Island debba dire addio al paddock. Inutili i tentativi di Livio Suppo di tenere in piedi l’intera squadra, magari formando una squadra satellite… Ma il manager di origine piemontese ha dato manforte a tutti i componenti della squadra affinché trovassero una sistemazione per il prossimo anno. Obiettivo riuscito con quasi tutti i membri della squadra e adesso “possiamo toglierci l’ultima gioia“.
Pr Livio Suppo potrebbe essere solo un arrivederci, si è offerto come manager di qualche pilota promettente e in un futuro prossimo ne sapremo di più. Ma può consolarsi con la vittoria iridata della Ducati, a distanza di 15 anni dal successo di Casey Stoner, che fu proprio lui a portare nelle fila di Borgo Panigale. “Sono contento che ci sia Ducati a lottare per il titolo piloti“, ha ammesso in una intervista a ‘La Gazzetta dello Sport. “Sono almeno 5 anni che ha il potenziale per vincere, ma ha trovato sulla sua strada un Marc Marquez al top“.
A quindici anni di distanza dalla pagina storica scritta da Casey Stoner, il costruttore emiliano ha cambiato registro con l’arrivo di Gigi Dall’Igna e dopo la decisione di affidarsi ai giovani piloti, lasciando indietro gente come Dovizioso e Petrucci. “Nel 2020 il rapporto con Andrea Dovizioso era logoro, hanno perso proprio quando Marc Marquez si è fatto male e deciso lì il colpo di spugna“, ha aggiunto Livio Suppo.
Sicuramente il team Ducati è in una situazione ben diversa da quella in cui era lui a gestire, con un solido marchio alle spalle come Volkswagen. Adesso tocca a Pecco Bagnaia saper sfruttare questo momento favorevole e aprire un ciclo vincente. “Dal suo primo trionfo in MotoGP è diventato una macchina da guerra“. Sarà lui l’erede di Valentino Rossi? “Vale ha lasciato un vuoto, ma lo ha pure riempito: Bagnaia è dell’Academy, c’è pure del suo“.
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