Una foto di Valentino Rossi e Marc Marquez sta facendo il giro del web da giorni. Scopriamo il motivo…
Scott Redding da tempo porta avanti una battaglia quasi personale e se riuscirà a vincerla potrà sicuramente dire di essere stato lui il principale protagonista. Sicuramente avrà tutta la gratitudine dei piloti più alti e pesanti, vedi Luca Marini in MotoGP, che si sentono sfavoriti rispetto ai colleghi più bassi e leggeri, vedi Alvaro Bautista.
In questi giorni l’account social del pilota britannico della Bmw sta facendo da cassa di risonanza, approfittando che l’ultimo Gran Premio della MotoGP è in pieno svolgimento a Valencia. E Scott Redding chiama in causa i due piloti più leggendari degli ultimi decenni, Valentino Rossi e Marc Marquez, ritraendoli in una vecchia fotografia a dorso nudo e facendo notare come il primo sia alto e magro mentre l’altro basso e muscoloso.
Rossi e Marquez a sostegno della tesi di Redding
Scott Redding da tempo si dice svantaggiato da un regolamento che determina il peso minimo da rispettare tenendo conto solo del peso della moto. L’inglese vorrebbe che i chili del pilota entrino nell’equazione per bilanciare la sfida e renderla ad armi pari. “Quale pilota direste che ha un peso sano? Qual è fisicamente più forte? Solo perché non c’è mai stato un limite di peso significa che non dovrebbe mai essercene uno? Non avevamo mai avuto sistemi di protezione airbag, significa che non avremmo mai dovuto averli?“.
Un post lucido e lapidario che ha davvero fatto il giro del web in poche ore. Nel suo mirino finisce Alvaro Bautista, leader del Mondiale SBK con quella Ducati con cui non è riuscito a trionfare nel biennio precedente. A chi lo critica sottolineando la sua mancanza di obiettività dopo aver fallito con la Ducati Panigale V4R lui risponde: “Non faccio questi commenti perché piango e mi lamento. Non mi interessa, perché ho avuto questo svantaggio per tutta la vita. Ho il coraggio di discutere di una situazione di cui più della metà della griglia Superbike parla in segreto“.
Il marchio Bmw, per bocca del suo direttore sportivo Marc Bongers, dice di sostenere la battaglia di Redding. Allo stesso tempo però chiede che il limite di peso minimo venga studiato in dettaglio perché c’è anche un problema di sicurezza.
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