Chris Horner fa il punto sulla trattativa con la FIA per il caso budget cap e svela qual è il nodo che potrebbe favorire la Red Bull
Cosa accadrà alla Red Bull? L’interrogativo non ha ancora trovato una risposta ufficiale visto che la trattativa tra la scuderia austriaca e la FIA deve ancora arrivare al punto finale, ma già ci sono indiscrezioni sulla possibile sanzione.
Ne ha parlato ad Austin il team principal Christian Horner che ha anche, indirettamente, svelato qual è la strategia difensiva che sta utilizzando il team per evitare la stangata. Il manager ha spiegato che c’è la volontà di arrivare ad un accordo, anche per accelerare i tempi che, altrimenti, potrebbero essere troppo lunghi arrivando anche al 2023.
In particolare Horner ha spiegato che nel regolamento “ci sono punti da chiarire” per i quali la Red Bull “ha convinzioni diverse rispetto alle contestazioni“. Entrando nel dettaglio il manager spiega che “ci sono discordanze nella valutazione delle spese per i consulenti, il personale, il welfare o la burocrazia, ma si parla di poche centinaia di migliaia di euro, una cifra irrilevante e significativamente al di sotto del cinque per cento del budget cap“.
La Red Bull sta ora parlando con la Federazione per provare a chiarire i costi ritenuti extra budget e sulle possibili “circostanze mitiganti“.
Stando a quanto dichiarato da Horner, quindi, il limite di spesa dalla Red Bull è stato sforato per una cifra “irrilevante” che inoltre – questa la linea difensiva utilizzata – non sarebbe neanche stata utilizzata per lo sviluppo della monoposto.
Lo spiega lo stesso Horner affermando che “l’ammontare dei costi rilevanti nella dichiarazione finanziaria che abbiamo presentato era in linea con il budget cap. Non abbiamo avuto alcun vantaggio nello sviluppo della vettura sia per il 2021 sia per il 2022“. Una strategia difensiva che, stando alle indiscrezioni riportate anche dalla ‘Gazzetta dello Sport’, avrebbe portato a risultati importanti. Il possibile accordo, infatti, prevedrebbe una multa in linea con la cifra dello sforamento e una limitazione delle ore in galleria del vento, con il budget cap per il 2023 inalterato. Il tutto, considerato anche il minor impatto che avrà l’aerodinamica in futuro, potrebbe portare la sanzione a non incidere in maniera significativa sulla competitività della Red Bull il prossimo anno. Con buona pace delle rivali, Mercedes e Ferrari in testa, che invocano una punizione esemplare.
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