Molto spesso può capitare di prendere una multa per l’autovelox, o di incappare in qualche controllo a sorpresa: ma è arrivata una novità per evitare la sanzione in modo sicuro
Uno dei classici “incubi” degli automobilisti è l’autovelox. Fermo restando che rispettare i limiti di velocità è assolutamente doveroso e indispensabile per la sicurezza propria e altrui. Molto spesso capita che per una semplice distrazione di incappare nella multa.
Capita sovente di non rendersi conto di superare il limite, che a volte appare troppo “basso” per il tipo di strada che si percorre, a maggior ragione se questa non è trafficata. E’ molto spiacevole vedersi recapitare poi una multa a casa, in quanto queste sono salate e quasi sempre portano via punti dalla patente. I sistemi di controllo della velocità, ormai, sono molteplici e molto diffusi.
Per questo motivo gli automobilisti devono fare molta attenzione. Tuttavia è arrivata una novità che permette uno spiraglio per tutti coloro che ritengono di aver ricevuto una multa per autovelox ingiusta. Infatti, queste non sempre sono corrette e intoccabili, anzi. La legge consente margini per verificare se la multa è lecita. Lo ha detto la Corte di Cassazione, il massimo grado di giudizio, che ha stabilito che una multa dell’autovelox si può cancellare se non è presente una prova fotografica dell’infrazione e anche se l’apparecchio che rileva la velocità non è ben visibile.
Questo è un tema ormai cementato: la legge ha detto (da tempo) no ai dispositivi nascosti, di fatto sistemati come trappole per le sanzioni a sorpresa. Un principio sul quale non si deroga. Lo definisce l’articolo 142 del Codice della Strada, che chiarisce che questi dispositivi devono essere segnalati preventivamente e ben visibili. Questo vale sia per le postazioni fisse, che per quelle mobili, ossia sistemate provvisoriamente dalle forze dell’ordine. L’ordinanza 4002 della Corte di Cassazione dell’8 febbraio 2022 ha chiarito che questi due requisiti devono essere rispettati entrambi in maniera netta.
Questo deve avvenire in modo autonomo e distinto, e soprattutto non è necessario che queste disposizioni debbano essere rispettate in contemporanea. In sostanza la Corte di Cassazione ha spiegato che un autovelox ben segnalato ma non visibile (o viceversa) non è in regola. L’automobilista deve poter individuare con chiarezza anche dove si trova l’apparecchio per la rilevazione della velocità, e quindi questo non può essere occultato in nessun modo. Il fatto che a esprimersi sia stata la Corte di Cassazione (non a caso detta Suprema) garantisce la probabilità di successo nel fare ricorso se questi requisiti non siano entrambi soddisfatti.
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