Ancora sotto la lente d’ingrandimento la Red Bull: il caso non è chiuso, c’è un altro grande rischio per il team
La festa già c’è stata ma la Red Bull non riesce a godere pienamente del titolo iridato appena conquistato da Max Verstappen. C’è una spada di Damocle che pende sul team austriaco e che potrebbe rappresentare una vera mazzata per la scuderia.
Si parla ovviamente dell’ormai noto caso budget cap con la FIA che ha già annunciato che la Red Bull ha infranto il limite previsto. Una violazione ‘minore’, utilizzando la definizione presente nel regolamento e contestata da Toto Wolff: stando a quanto appurato dagli organi della Federazione deputati al controllo dei conti, Horner e soci avrebbero superato del 5% il tetto di spese fissato per lo scorso anno.
Un superamento del limite già accertato ma per il quale manca ancora la sanzione. Eppure il regolamento parla chiara con le possibili punizioni per il team che infrange il regolamento: dalla reprimenda pubblica alla multa, passando per la sottrazione di punti e finendo con le restrizioni allo sviluppo e la riduzione del budget cap. Ma cosa è che impedisce alla FIA di emettere il verdetto sulla Red Bull? La risposta arriva dalle indiscrezioni lanciate da Ziggo Sport e Auto Motor und Sport.
Red Bull, la FIA ha scoperto il trucco: cosa può succedere
L’emittente olandese e la rivista tedesca riferiscono di una FIA che avrebbe individuato un ‘trucchetto’ che sarebbe stato utilizzato dalla Red Bull per aggirare il limite di spesa. Il nodo del contendere sarebbero gli stipendi di Helmut Marko e Adrian Newey, due personalità di spicco della scuderia.
Secondo la Cost Cap Administration della FIA gli stipendi dei due non sarebbero stati inseriti nei costi sostenuti con un artificio finanziario. Marko sarebbe stato inquadrato come consulente esterno, mentre Newey sarebbe pagato da un’altra società, la Racing Services Limited. Proprio su questi aspetti la Federazione avrebbe chiesto chiarimenti alla Red Bull: il regolamento consente di escludere dal budget cap i tre stipendi più elevati, mentre la strategia adottata dalla scuderia avrebbe consentito di tenerne fuori cinque.
Dovesse essere accertato la scorrettezza della strategia adottata dal team austriaco, la violazione del limite sarebbe maggiore di quanto finora accertato con conseguenze anche dal punto di vista della sanzioni che potrebbero essere più pesanti di quanto atteso.