La ricetta vincente di Fabio Quartararo in Malesia: a due gare dalla fine serve un colpo di coda per ribaltare la classifica.
Fabio Quartararo ha perso la leadership del campionato 2022 dopo la caduta di Phillip Island e vede Pecco Bagnaia involarsi verso il titolo mondiale con 14 punti di distacco. Una fase calante iniziata da Assen e che cercherà di ribaltare con un colpo di coda, difficile ma non impossibile, perché l’imprevisto è sempre dietro l’angolo. Ma senza colpi di scena la Ducati potrebbe chiudere il discorso iridato già in Malesia.
Al campione francese della Yamaha non resta altro che attaccare a Sepang e a Valencia, non si possono fare più calcoli nel box di Fabio Quartararo. “Ormai sono nella condizione di chi non ha più niente da perdere, ma è così da tutta la seconda parte della stagione”, ha dichiarato in una intervista esclusiva a ‘La Gazzetta dello Sport’ -. Gli altri hanno fatto grandi passi avanti, invece noi siamo rimasti allo stesso livello”.
Una debacle iniziata ad Aragon, quando ha tamponato Marc Marquez al primo giro, in Thailandia ha chiuso 17°, a Phillp Island non è arrivato alla bandiera a scacchi. “Non è stata una seconda parte di campionato facile, ma ora devo provare a dare il meglio in queste due gare“. Da tempo Fabio Quartararo evidenziava i ritardi nello sviluppo della M1, dall’inizio del campionato sono arrivati pochi aggiornamenti, come il forcellone, e un pacchetto aerodinamico che è stato bocciato da ‘El Diablo’.
Inoltre si è ritrovato senza riferimenti in squadra: Andrea Dovizioso non è mai stato competitivo con il prototipo di Iwata, Franco Morbidelli è in difficoltà dallo scorso anno, Darryn Binder è un rookie” dalla Moto3. “Così non puoi fare sviluppo, io le ultime due stagioni non ho mai potuto confrontarmi se non con me stesso e un po’ con Vinales nel 2021“. Per il prossimo anno servirà rimboccarsi le maniche, a cominciare dai piani alti. Una prima mossa è arrivata con l’arrivo di Luca Marmorini, ex ingegnere F1 e in passato al lavoro per Aprilia sullo sviluppo del V4 della RS-GP.
Potrebbe però non bastare, perché anche il telaio necessita adesso di una rivisitazione, perché la Yamaha non è più quella moto capace di fare la differenza in percorrenza di curva. “Adesso la moto neanche gira… E non mi lamento perché adesso sono secondo, sono cose che dico dall’inizio“, ha concluso il pilota di Nizza.
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