Piaggio, ogni modello di Vespa ha introdotto sempre qualcosa di nuovo rispetto al precedente e questo ne è un esempio lampante.
Nonostante siano trascorsi oltre 75 anni dal suo primo debutto sul mercato, la Vespa continua ad ottenere un grande successo in tutto il mondo. D’altronde lo scooter della Piaggio è diventato ben presto un’autentica icona del Made in Italy, particolarmente apprezzata per le sue doti di mezzo pratico e agile in città, nonché adatto anche a gite fuoriporta.
Il suo design, poi, è letteralmente inconfondibile, frutto del genio creativo dell’Ingegner Corradino d’Ascanio che nel Dopoguerra realizzò i primi modelli. Una volta trovata la formula giusta, la Vespa è diventata quella che oggi tutti noi conosciamo e, nonostante tutti i restyling che si sono susseguiti di volta in volta, ha sempre tenuto fede alla sua identità originaria.
Ciò che è cambiato rispetto alle primissime generazioni, è il suo aspetto, reso più contemporaneo, e le tecnologie che la equipaggiano. E il risultato è un connubio perfetto tra tradizione e innovazione ad ogni nuova uscita. Ma la storia della Vespa è legata inscindibilmente anche alle corse, dove ha ottenuto svariate vittorie. Ed è proprio dall’esperienza maturata in questo ambito che la Piaggio, negli anni Cinquanta, iniziò a produrre i primi modelli sportivi su larga scala.
Piaggio, la prima Vespa sportiva di serie
La prima Vespa sportiva di serie è la 150 GS, caratterizzata da diverse soluzioni già sperimentate in occasione delle competizioni dalla squadra corse della Casa di Pontedera. Il motore, ad esempio, riprendeva alcune parti della Sei Giorni e presentava l’immissione diretta nel cilindro. Ciò gli permetteva quindi di erogare 8 cv di potenza a 7.500 giri al minuto e di spingere la Vespa ad una velocità che nessun altra Vespa di serie aveva mai raggiunto prima: ben 101 km/h.
Come spiega il sito della rivista Motociclismo, la 150 GS, dove GS sta per Gran Sport, era stata realizzata per sfatare il mito secondo cui la Vespa poteva essere considerata soltanto un mezzo utile per gli spostamenti e, quindi, con poco potenziale prestazionale. Detto fatto: la Piaggio realizzò questo modello e da lì cambiò un po’ quella che era la percezione che la maggior parte dei motociclisti aveva sull’iconico scooter.
Tra le altre caratteristiche della prima GS della storia troviamo poi un cambio a quattro marce, una sella allungata e grandi ruote da 10 pollici che stravolsero parte di quello che era l’aspetto tradizionale della Vespa. Tutti motivi, questi, per cui ancora oggi è uno dei modelli più ricercati dai collezionisti che arrivano a spendere anche diverse migliaia di euro per acquistarne un esemplare.