La convivenza tra Sainz e Verstappen non fu semplice il Toro Rosso: Marko racconta dei retroscena su quanto successe.
Dopo i titoli conquistati con Sebastian Vettel, la Red Bull ha trovato in Max Verstappen il pilota giusto per tornare a vincere. E non a caso lo ha blindato con un contratto valido fino al 2028.
Nel corso degli anni la scuderia di Milton Keynes ha messo alla prova altri giovani, però nessuno è si è rivelato al livello dell’olandese. Tra coloro che sono stati sotto contratto con la Red Bull e che sognavano di correre per il team c’era anche Carlos Sainz.
Lo spagnolo era stato portato in Formula 1 assieme all’attuale campione del mondo, entrambi guidarono per il “junior team” Toro Rosso. C’era una grande rivalità tra loro, entrambi ambivano a venire promossi nella squadra principale. Il posto era uno solo, dato che allora Daniel Ricciardo appariva intoccabile.
Ad avere la meglio è stato Verstappen, che ha fatto il salto dopo quattro gare del 2016 sostituendo Daniil Kvyat (retrocesso in Toro Rosso) e vincendo all’esordio a Barcellona. Invece Sainz ha fatto un percorso diverso, correndo anche per Renault e McLaren prima di approdare in Ferrari nel 2021.
Helmut Marko in un’intervista concessa ad Auto Motor und Sport ha ricordato quando la Red Bull decise di promuovere Verstappen e non Sainz: “Kvyat era stato più veloce di Ricciardo nel 2015, nel secondo si è messo in testa che c’erano dei problema ai freni. Prima è calato di velocità, poi ha fatto degli incidenti. Abbiamo dovuto reagire. Avevamo Verstappen e Sainz in Toro Rosso, non c’era un rapporto sano“.
Marko spiega che i padri dei due piloti avevano un approccio differente: “Da un lato c’era l’accorto politico Carlos Sainz senior, dall’altro l’emotivo Jos Verstappen. Con la promozione di Max abbiamo risolto il problema in un colpo solo. Il padre di Sainz si sentì offeso e andò fuori di testa. Internamente a volte abbiamo dovuto essere duri, anche se all’esterno sembrava tutto armonioso“.
Alla fine il pilota spagnolo è riuscito comunque ad approdare in un top team e vuole dimostrare di poter lottare per vincere. Il 2022 è stato un anno di alti e bassi, nel prossimo cercherà di fare un salto di qualità. Molto dipenderà anche dal livello della Ferrari.
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