Ducati si avvia verso il titolo mondiale in SBK con Alvaro Bautista. Dopo la gara di Portimao fa un confronto con la MotoGP.
Alvaro Bautista esce dal weekend di Portimao con una vittoria e due secondi posti che gli consentono di blindare la sua leadership nel campionato del mondo di SBK. A poco più di una settimana dal prossimo round in Argentina, terzultima tappa della stagione 2022, il pilota spagnolo della Ducati può contare su un vantaggio di 56 punti dal diretto inseguitore Toprak Razgatlioglu.
Per la Casa di Borgo Panigale potrebbe essere l’anno della consacrazione, con le eventuali vittorie iridate in MotoGP e SBK ad opera di Pecco Bagnaia e Alvaro Bautista. Nel secondo caso va dato merito ai vertici dell’azienda emiliana di aver ridato fiducia all’ex pilota che già aveva tentato di conquistare lo scettro mondiale nel 2019, prima di essere raggiunto e sorpassato da Jonathan Rea nella seconda parte di stagione. Ma stavolta la musica sarà diversa…
Bautista e la differenza con la MotoGP
A Portimao è riuscito a battere anche il campione turco della Yamaha, che aveva dominato gara 1 e la Superpole Race. Bautista ha dimostrato anche di poter colmare il gap con la testa, con una strategia gomme che ha dato i suoi frutti. Infatti ha attaccato sin dai primi giri della seconda manche per cercare di spingere i rivali a stressare le loro gomme e poterli attaccare nel finale. Del resto ognuno dei tre big ha i suoi punti di forza da sfruttare e quello di Alvaro è proprio la gestione delle gomme. “Yamaha e Kawasaki hanno più velocità in curva, si nota nelle curve in discesa, che hanno più carico“.
Per Ducati potrebbe essere l’anno giusto per rimettere le mani sullo scettro del WorldSBK, ma anche in MotoGP le cose sembrano mettersi per il verso giusto. Con una differenza che Alvaro Bautista vuole fare notare ai media: “La Desmosedici sembra che sia una moto più facile rispetto ad anni fa e ci sono tanti piloti che vincono sulla Ducati. Ma in Superbike vinco solo io, questa è la realtà“.
Il pilota spagnolo ha saputo alzare l’asticella e mettersi in mezzo alla sfida fra titani (Rea vs Razgatlioglu), riuscendo a recitare il ruolo di terzo incomodo. Ma sa che alcune modifiche saranno necessarie sulla Panigale V4R del prossimo anno per tenere testa a Yamaha e Kawasaki. “Vorrei migliorare la fase di accelerazione perché in quella fase serve più stabilità, è il problema più grande. Ne ho già parlato con Dall’Igna, ci sentiamo spesso e sa cosa penso“.