Auto, c’è un gesto alla guida che va assolutamente evitato. Potrebbe sembrare una buona idea farlo, ma, di fatto, non lo è.
Tra le varie usanze non scritte più frequenti tra gli automobilisti c’è la segnalazione di un imminente posto di blocco lampeggiando a chi ci viene incontro. In alternativa, c’è anche chi utilizza Whatsapp o altre app di messaggistica per farlo.
Tuttavia, per quanto questo comportamento possa sembrare solidale nei confronti degli altri conducenti, di fatto non lo è, poiché potrebbe comportare non solo una multa, ma anche un processo per reato nei nostri confronti.
Pertanto, segnalare la presenza di un posto di blocco è vietato. Lo sa bene un cittadino di Pistoia, che qualche anno fa finì sulle pagine de La Nazione per aver lampeggiato ad altri automobilisti.
Il problema, però, fu che tra le varie vetture che si avvicinavano a lui c’era anche quella di servizio del comandante provinciale dei Carabinieri, che quindi fermò l’uomo per comminargli una sanzione amministrativa per “uso improprio dei dispositivi di segnalazione luminosa“.
Ciò è quanto sancito dall’art. 153 del Codice della Strada che descrive nel dettaglio i casi in cui bisogna utilizzare i fari. Inoltre, stabilisce anche l’importo della multa da pagare in questi casi, da 42 a 173 euro.
Peraltro, lo stesso articolo prevede multe da 87 a 344 euro anche per coloro che non spengono gli abbaglianti quando è richiesto (comma 3), poiché il loro utilizzo prolungato potrebbe rappresentare un pericolo per chi sopraggiunge verso di noi.
È altresì vietato utilizzare dispositivi, come smartphone e app o navigatori satellitari non omologati, con cui si segnala la presenza in un determinato luogo di posti di blocco o autovelox. In questi casi è prevista una multa da 827 a 3.312 euro più la confisca dello stesso dispositivo.
Come riporta Sicurauto, secondo le forze dell’ordine, segnalare un posto di blocco agli altri automobilisti rappresenterebbe un motivo valido per invocare il reato di interruzione di un servizio pubblico o di pubblica necessità, sancito dall’art. 350 del Codice Penale che stabilisce una pena di un massimo di due anni di reclusione.
Di fatto, segnalare la presenza di un posto di blocco ad altri automobilisti può essere considerato un intralcio alla giustizia, poiché il lavoro svolto dalle forze dell’ordine nelle loro attività di controllo del territorio è finalizzato ad individuare i trasgressori della legge, sia in materia stradale che in altri contesti.
Infatti, purtroppo, potrebbe capitare a chiunque di segnalare la presenza di una pattuglia ad un criminale ricercato. Se lo facciamo, va da sé che il malvivente potrebbe carpire il segnale di “pericolo” e cambiare strada per evitare di incontrare gli agenti. Dunque, in questo modo, anche se non lo facciamo volontariamente, il nostro comportamento andrà a favore dello stesso criminale che quindi potrà proseguire la sua fuga.
Ovviamente, si tratta di un caso estremo, ma è sempre bene evitare a priori comportamenti che potrebbero ledere il lavoro delle autorità. Il rischio, oltre che pagare una multa, può anche essere quello di finire in carcere.
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