Una Vespa senza tempo, quella reintrodotta sul mercato dalla Piaggio a distanza di circa 20 anni dalla prima volta.
La Vespa è uno dei modelli più di successo che siano mai stati realizzati dalla Piaggio. Il suo design inconfondibile e le sue caratteristiche di scooter agile e pratico nel contesto urbano lo hanno reso ben presto una vera e propria icona del made in Italy esportata e celebrata in tutto il mondo.
Negli anni, la Casa di Pontedera l’ha aggiornata e rinnovata sotto diversi aspetti, proponendone diversi modelli ed edizioni speciali, pur mantenendone intatto il suo DNA. Una mossa, questa dell’azienda, che, quindi, si è rivelata una scelta azzeccata per restare ai vertici del mercato globale.
E se da un lato abbiamo i nuovi modelli con cui il costruttore toscano sta macinando numeri importanti in termini di vendite, dall’altro le Vespe del passato sono diventati autentici oggetti di culto, con gli appassionati che ancora oggi ne collezionano le più rare e apprezzate nella sua storia.
Del resto, un altro merito della Piaggio è stato altresì ascoltare le richieste dei propri clienti proponendo scooter in linea con i gusti e le tendenze del momento. Esattamente come capitò quasi 31 anni fa, quando lanciò la Vespa 50 Special Revival.
Era infatti il 1991 quando, sulla scia delle tante richieste degli appassionati che ne chiedevano a gran voce il ritorno, il marchio toscano decise di reintrodurre una nuova edizione della Special, la Revival per l’appunto.
L’iconico modello tornò quindi sul mercato dopo che si era fatta apprezzare per tutti gli anni Settanta dalle generazioni precedenti che avevano avuto modo di conoscerla e di viaggiarci insieme.
Peraltro, la nuova Vespa presentava praticamente tutte le stesse caratteristiche della predecessora tanto gradite dagli appassionati parecchi anni prima. Ciò includeva motore monocilindrico a 2 tempi da 49,77 cc di cilindrata, freni a tamburo e sospensioni con ammortizzatore idraulico e molla elicoidale, nonché lo stesso design.
In totale, Piaggio ne produsse 3.000 esemplari e il “mito” arrivò persino al Museo di Arte Moderna di New York, dove fu esposta per 13 anni. Dopo essere uscita dallo stabilimento di Pontedera nel 1991, nel 2004, l’esemplare numero 0001, lo stesso collocato all’interno del MOMA, fece rientro a “casa” per diventare oggetto d’esposizione nel Museo Piaggio.
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