Nonostante gomme estremamente deteriorate, correndo il rischio di non finire la corsa, Noah Gragson conquista la vittoria di Nascar Xfinity a Bristol
Non aveva certo bisogno di un’altra vittoria Noah Gragson per dimostrare di essere l’uomo da battere. Ma il pilota della JR Motorsport anche a Bristol, nell’ultima gara stagionale prima dei play off, ha voluto imporre il suo marchio su una stagione fin qui dominata.
Per Gragson è la sesta vittoria stagionale, la terza consecutiva, un biglietto da visita più che autorevole in vista del primo turno di playoff che si aprono sabato a Fort Worth, in Texas.
Nascar Xfinity, sesta vittoria di Gragson
Vittoria con un gran senso del rischio quella di Gragson che contrariamente al buon senso, e forse anche ai consigli che gli arrivavano via radio, ha deciso di restare fuori e tentare il tutto per tutto con gomme ormai fortemente deteriorate. Una scelta che ha visto Gragson decidere d’impulso, in un attimo, quando Allgaier, che era davanti a lui, si è fermato per rifare il set delle gomme.
Terzo successo consecutivo
Gragson contrariamente alle aspettative di tutti è rimasto fuori prendendo il comando della corsa per spingere al limite fino alla bandiera a scacchi percorrendo gli ultimi tre giri in condizioni davvero difficilissime. Ma questo gli ha consentito in qualche modo di tenere a bada Brandon Jones per tagliare il traguardo e festeggiare con un furibondo burn-out che ha ridotto la sua Chevrolet #9 praticamente sui cerchioni.
Per Gragson, dopo quella di Richmond e quella di domenica scorsa in Kansas nonostate la pioggia, è la terza vittoria consecutiva: “Ho fatto i miei calcoli prima dell’ultima ripartenza, potevo rientrare o rischiare tutto. Ho rischiato. E sono felice che Brandon Jones abbia deciso di affrontarmi senza spinte, senza sportellate, in modo pulito. Mi è stato incollato al paraurti fino all’ultimo metro. Ma la macchina era davvero veloce, e non me la sono sentita di fare la cosa più logica sapendo che poteva costarmi la vittoria”.
Jones arriva immediatamente alle spalle di Gragson con appena 14 centesimi di secondo di ritardo. Poi Austin Hill, terzo, Sam Mayer e Riley Herbst.