In casa Red Bull, il consulente Helmut Marko ha esposto il suo pensiero: parole inequivocabili con uno scopo preciso
La Red Bull e Max Verstappen hanno di fatto il mondiale in mano. La vittoria a Monza, nel Gran Premio d’Italia, è un tassello ulteriore verso il secondo titolo iridato per l’olandese, il primo senza polemiche, dopo quanto accaduto ad Abu Dhabi nella scorsa stagione, problemi poi evidenziati anche da Hamilton domenica scorsa dopo quanto accaduto con la safety car.
Il vantaggio in classifica nei confronti di Leclerc – secondo nel Gran Premio – è di ben 116 punti. Un margine talmente ampio che di fatto permette all’olandese di infilare lo spumante già in fresco, pronto a stapparlo ad ogni gara possibile ed immaginabile. Già a Singapore, il 2 ottobre prossimo, seppur la discriminante non è così semplice da far avverare.
Verstappen, infatti, dovrebbe vincere la gara e conquistare il giro veloce, mentre Leclerc non deve fare meglio dell’ottava piazza e Perez della quarta posizione. Senza il punto addizionale del “fastest lap”, il monegasco dovrebbe arrivare almeno nono, e Perez quarto.
Un vero e proprio incastro dalle possibilità quasi remote o, comunque, decisamente molto complicate. Ecco perché è facilmente realistico immaginare un Verstappen campione a Suzuka. Uno scenario che vedrebbe di buon occhio Helmut Marko, ex pilota ed ora consigliere Red Bull.
Marko e la festa Red Bull per il mondiale
“Singapore non sarebbe male per una bella festa dal punto di vista ambientale” ha esordito Marko dopo la vittoria di Monza, salvo poi esprimere la sua vera preferenza. “Sarebbe meglio ancora Suzuka, la settimana successiva, considerata la collaborazione nostra con Honda” ha aggiunto, di fatto ricordando come le power unit della Red Bull siano fornite proprio dai giapponesi.
“Volerò a Tokyo prossimamente, ad inizio ottobre, tra Singapore e Suzuka per negoziare con Honda il ritorno” ha poi annunciato svelando come si siano già messi in moto per il prosieguo del rapporto.
Marko ha poi smentito che nei colloqui con la Porsche per un futuro in Formula 1 da alleati, siano state influenti le condizioni di salute di Dietrich Mateschitz, così come respinte al mittente le illazioni che vogliono il figlio del capo Red Bull sempre più impegnato nella scuderia. ha però confermato come sia stato a Monza Mark Mateschitz.