Dall’esordio in classe, e ancora prima, Marc Marquez ha dato filo da torcere a tutti i grandi campioni. Un ex rivale ammette la sua gelosia.
Dal 2018 Stefan Bradl è il collaudatore MotoGP della Honda. Dopo una lunga carriera nelle tre classi del Motomondiale dal 2005 al 2016, ha chiuso la carriera nel Mondiale SBK con il marchio giapponese, prima di ricevere un’offerta da tester. Un ruolo che ha saputo ereditare con totale dedizione, basti pensare che dall’infortunio di Marc Marquez e dai seguenti problemi al braccio e alla vista ha sostituito il campione per 20 Gran Premi.
Per celebrare il 40° anniversario della HRC, il più grande produttore di motociclette del mondo ha realizzato una serie di documentari di circa otto minuti ciascuno che sono stati pubblicati su YouTube. Nel primo video il protagonista era Marc Marquez, nel secondo Stefan Bradl alle cui mani è affidato buona parte dello sviluppo del prototipo RC213V. Ma nella sua mente ci sono ancora i ricordi di quella stagione 2011 in Moto2.
Marquez e Bradl da rivali a compagni di marca
Stefan Bradl si è confermato campione del mondo nella classe di mezzo, al termine di una lunga sfida con il campione di Cervera, alla fine vinta dal bavarese. Il duello tra i due si è ripetuto anche in classe regina, ma Marc non ha dato spazio per un confronto, vincendo il Mondiale sin dalla stagione di esordio nel 2013, ripetendosi nel 2014. “Ero geloso di Marc quando è approdato in MotoGP – ha confessato Stefan -. Non parlavamo molto perché eravamo grandi rivali. Avevo vinto il titolo contro di lui, quindi volevo batterlo ed era molto più veloce“.
Alla fine Marc ha battuto la concorrenza di tutti affermandosi come uno dei più grandi campioni di tutti i tempi: “Mi chiedevo come potevo essere più veloce di lui ma non avevo risposta. Accettare la situazione di allora, a 23 anni è stata davvero dura. Ho avuto molto rispetto per lui come pilota perché era incredibilmente talentuoso. Ma era più veloce di me e lo odiavo. Mi ha distrutto“.
Da qualche anno Stefan Bradl e Marc Marquez collaborano strettamente per migliorare la Honda RC213V e riportare il marchio nipponico ai piani alti di classifica. Una sfida non facile ma che attende il ritorno del fuoriclasse per provare ad uscire dal tunnel imboccato dal team diretto da Alberto Puig.
