Dalla prossima stagione Suzuki non sarà sulla griglia di partenza della MotoGP: Alex Rins ha scelto LCR Honda e svela qualche retroscena.
Alex Rins ha dovuto cercare in fretta e furia un altro team dopo che Suzuki ha annunciato l’addio al Mondiale di MotoGP. Era quasi vicino al rinnovo con la Casa giapponese, invece il cambio di direzione imposto dai vertici ha costretto il pilota spagnolo a guardarsi intorno e avviare trattative con varie squadre. Le alternative sono state due sin dall’inizio: Ducati oppure Honda.
Tutti spingevano nella direzione della Desmosedici GP, una moto con cui poter ottenere subito buoni risultati. E’ la moto del momento e con una GP22 tra le mani il podio è sempre possibile. Purtroppo l’unico spiraglio libero era nel team Gresini al posto di Enea Bastianini, che passerà nel team factory dal 2023. Alex Rins ha preferito puntare invece su LCR Honda capace di garantirgli trattamento ufficiale, alla pari di Marc Marquez e Joan Mir che formeranno la line up 2023-2024 di Repsol Honda.
In questo momento Honda non sta vivendo un buon momento. La RC213V è in difficoltà nel trovare la giusta via per lo sviluppo, dal 2020 ad oggi ha vinto solo tre GP e inanellato una serie di record negativi. Un prototipo che solo Marc Marquez riesce a spingere, bruciando le prestazioni dei suoi colleghi di marca. Ne sanno qualcosa Jorge Lorenzo, il fratello minore Alex, Pol Espargarò, costretti chi al ritiro chi a cambiare marchio per mancanza di feeling con questa moto.
In un’intervista a Dazn Alex Rins spiega i motivi della scelta: “Potevo scegliere Gresini con la Ducati, ma non l’abbiamo fatto vai perché volevo una moto ufficiale, e non potevano darmela. Me l’ha data LCR ed è per questo che ho scelto la Honda e non la Ducati. So bene che Alex Márquez, Pol Espargaró e Jorge Lorenzo non sono dei pessimi piloti, ma vedremo cosa possiamo fare“. Impossibile portare con sé il suo capotecnico Manu Cazeaux, che invece passerà al fianco di Maverick Vinales nel box Aprilia: “Capisco, perché sto andando in un posto nuovo – ha detto Rins – e là ci sono persone che lavorano da tanti anni“.
Nella lunga intervista il pilota della Suzuki confessa anche le sue sensazioni all’interno del paddock e il rapporto con molti suoi colleghi: “C’è molta falsità. Ad Andorra ci sono tanti piloti, ma per esempio con Joan (Mir) ci siamo visti due volte ed è il mio compagno di squadra. Non vado d’accordo con nessuno, cerco di essere cordiale, di andare d’accordo con tutti…“.
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