La gara di Darlington ha offerto un nuovo argomento di discussione nel campionato Nascar che si avvia alla fase dei playoff
Partiamo dai fatti. Al 276esimo giro dei 367 previsti sulla pista di Darlington della Southern 500 poi conquistata a sorpresa di Erik Jones, accade un episodio purtroppo non nuovo nel corso di questa stagione.
La Ford numero #4 di Kevin Harvick si ferma a bordo pista in panne con un evidente sviluppo di incendio sul lato destro del motore.
Harvick prima rallenta. Poi si ferma. E lo fa appena in tempo prima che le fiamme avvolgano il vano motore e l’abitacolo della sua macchina che fino a quel momento non aveva evidenziato alcun problema di affidabilità. Non si tratta del primo incidente del genere in un campionato che da quest’anno si corre con le cosiddette auto NextGen, vetture meno potenti, più sicure che dovrebbero in qualche modo escludere quasi completamente eventi di questo tipo.
Una volta al sicuro Harvick ha rilasciato dichiarazioni piuttosto polemiche nei confronti della Nascar che da tempo sostiene che le auto NextGen sono “il massimo per lo spettacolo delle gare e per la sicurezza dei piloti”.
Harvick, pilota di notevole esperienza, 46 anni 23 dei quali trascorsi in Nascar, è famoso per la sua schiettezza. Soprattutto quando si parla di sicurezza dei piloti: “Mi pare che sia evidente che ci siano degli elementi scadenti nella realizzazione di questi motori, e che di conseguenza questo porti a dei rischi. Proprio come quelli che ho corso io. Ma a quanto pare in Nascar la cosa non preoccupa nessuno”.
Il vicepresidente della Nascar Scott Miller ha subito risposto ad Harvick, difendendo la posizione del campionato e dei costruttori: “Nessuno vuole che cose del genere accadano e siamo dispiaciuti che la sua gara sia finita male. Ma dire che in Nascar nessuno si preoccupa di cose del genere è quanto meno lontano dalla verità. Kevin è infastidito. Lo capisco. Ma la cosa ci interessa e andremo fino in fondo”.
Si tratta del terzo incendio a bordo di un’auto NextGen in poche settimane. La stessa cosa era accaduta a Indianapolis prima a Chris Buescher e poi a Joey Logano a causa di un danno alla scatola dei bilancieri dopo un incidente.
La Nascar ha aperto un’inchiesta. Anche perché i tre incendi si sono sviluppati in modo simile e sempre sul lato destro del motore.
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