Il “furbetto” le inventa tutte per provare a ingannare i vigili urbani. Ma c’è un trucchetto che non va fatto, perché può costare molto caro
Guai a provare a ingannare i vigili urbani e fare i furbi. C’è una cattiva abitudine che non porta alcun beneficio, anzi. Si tratta di un gesto sempre più diffuso, e che riguarda il divieto di sosta. Non è altro che un trucchetto molto banale, ossia mettere sul parabrezza della propria auto una finta multa in modo da ingannare i vigili e gli ausiliari del traffico.
Ovviamente, una macchina già sanzionata non può essere di nuovo multata, almeno a breve termine. Ecco perché questa “furbata” spesso rappresenta una tentazione, ma è invece un grave errore. Chi “ricicla” una vecchia multa, o ancor peggio ne prende una da un’altra vettura, corre un grosso rischio. A Varese è accaduto che un automobilista è stato denunciato per tentata truffa ai danni dello Stato e anche per sottrazione di atto pubblico, ossia perché ha di fatto rubato un verbale, che è un atto ufficiale.
Si tratta di due reati penali, tanto per rendersi conto dei rischi che si corrono. A Forlì è accaduto che un automobilista aveva fatto di peggio, ossia creare una contravvenzione falsa creata ad hoc, con tanto di data scrita a matita. Gli agenti della polizia locale, però, insospettiti dal fatto che nessuno ricordava di aver fatto quella multa, hanno indagato e si sono accorti che il verbale non era compilato in modo regolare. Da qui la denuncia al titolare della vettura incautamente parcheggiata.
In sostanza, quando si tenta di “ingannare” le forze dell’ordine si rischia di incorrere in un reato grave, che può essere punito dalla legge. La contraffazione, la truffa e la sottrazione di atti d’ufficio sono reati e non semplici infrazioni del codice della strada. La legge è chiara, chi utilizza questo “trucchetto” compie una vera e propria truffa. Un raggiro ai danni dello Stato. Attenzione anche a chi prende una multa da una vettura diversa. In questo caso si rischia la denuncia per occultamento, distruzione o soppressione di atto pubblico. Ma anche in questo caso si struttura il reato di raggiro, a seconda dei casi.
Per completezza, va detto che posizione sul parabrezza una vecchia multa, magari già pagata, potrebbe non configurare un reato, ma non è detto. In questo caso, in un eventuale dibattimento, si può contestare alle forze dell’ordine il dovere di controllare la correttezza del verbale. Eppure l’ipotesi di truffa potrebbe tranquillamente rimanere in piedi. E quindi anche nella “migliore” delle ipotesi si rischia di prendere ugualmente la sanzione per divieto di sosta.
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