Binotto ha spiegato alcuni concetti riguardanti il motore Ferrari, nettamente migliorato rispetto allo scorso campionato di Formula 1.
La Ferrari ha fatto dei grossi passi avanti rispetto agli scorsi anni, ha finalmente una monoposto vincente. Purtroppo per il team di Maranello, però, tutto il potenziale non è stato sfruttato e oggi la classifica non è quella che dovrebbe essere se fosse stato fatto tutto bene.
Al netto di alcuni ritiri per problemi tecnici (ne ha avuti due anche Max Verstappen), ci sono stati degli errori grossi nelle strategie con Charles Leclerc. Il monegasco, che comunque deve fare mea culpa per gli sbagli alla guida commessi a Imola e Le Castellet, a volte è stato penalizzato da alcune decisioni della squadra. Rimontare 80 punti sul rivale della Red Bull sarà difficilissimo a nove gare dal termine del campionato.
Certamente la scuderia italiana può essere contenta della F1-75, rivelatasi competitiva e in grado di giocarsi un Mondiale. Anche gli sviluppi portati durante la stagione hanno dato buoni frutti. Ci sono altre cose da sistemare per vincere la corona iridata.
F1, Mattia Binotto parla del motore Ferrari
La Ferrari nel corso dell’anno ha avuto alcuni problemi tecnici che hanno riguardato il motore. Sia Leclerc sia Sainz hanno dovuto ritirarsi per guai alla power unit ed entrambi ne hanno dovuto montare una quarta, incappando nella penalità prevista dal regolamento.
A Maranello nella realizzazione del nuovo propulsore si sono concentrati molto nel miglioramento delle prestazioni e forse ciò è costato un po’ in termini di affidabilità. Mattia Binotto è stato interpellato da Motorsport.com sull’argomento: “Non credo che abbiamo spinto troppo, spingere sulle prestazioni non è mai abbastanza. Ma sicuramente abbiamo dato priorità alle performance rispetto all’affidabilità”.
Il team principal della Ferrari conferma quanto pensato da molti e spiega anche la scelta fatta: “Bisogna ricordare che sul fronte power unit c’è stata una restrizione del numero di ore al banco di prova e ciò ha impattato sul lavoro. Quando non c’erano limiti, bastava aumentare il lavoro. Adesso c’è un limite e devi fare delle scelte”.
Binotto spiega anche che l’aver spinto sulle performance è anche una questione legata al regolamento sui motori: “Sapevamo che era importante recuperare il divario sulla concorrenza prima che arrivasse il congelamento per quattro stagioni, consci delle problematiche di inaffidabilità che possono essere risolte in un secondo momento”.
Non potendo fare sviluppi per i prossimi anni, era fondamentale che la Ferrari lavorasse sulle prestazioni. Interventi inerenti l’affidabilità potranno essere effettuati, pertanto in fabbrica hanno avuto chiaro l’obiettivo. E il team principal aggiunge: “Nelle simulazioni al banco e nei test invernali non erano emersi problemi, ma sapevamo di non essere in una situazione ideale”. Essendoci un progetto nuovo, qualche intoppo era normale e infatti si è verificato.