Conferenza stampa di Marquez al Red Bull Ring, dove in questo fine settimana correrà la MotoGP: ha fatto il punto sulla sua situazione.
C’è anche Marc Marquez a Spielberg per il Gran Premio d’Austria. Vuole essere vicino al team Honda e parlare con i vertici dei futuri miglioramenti da apportare alla RC213V. Serve una svolta, dopo un 2022 fallimentare.
La semplice presenza dello spagnolo al box non basterà certo a far diventare più veloci i piloti e la moto, c’è bisogno di un grande lavoro della squadra e in fabbrica. In vista del 2023 sarà molto importante che lui rientri prima della fine dell’attuale stagione. Proprio questo è l’obiettivo.
Lui auspica di poter correre le ultime gare del campionato MotoGP e poi affrontare anche il test di Valencia, appuntamento nel quale solitamente tutti i team provano le novità per l’anno successivo. In casa Honda c’è fiducia di rivederlo in azione nel finale di stagione, ma prima è necessario che il recupero dell’omero destro operato sia completo. A fine agosto ci sarà una visita medica importante a Madrid.
MotoGP, Marc Marquez in conferenza stampa: fiducioso sul recupero
Marquez ha parlato in conferenza stampa dal Red Bull Ring e innanzitutto ha fatto il punto sulle sue condizioni fisiche: “Sta andando tutto bene, piano ma nella giusta direzione. Questo recupero è fondamentale, ho un braccio che ha subito quattro interventi e che sta iniziando a funzionare in maniera normale. La prossima settimana farò una TAC importante e capirò se potrò aumentare i pesi per la riabilitazione. Poi solo quanto salirò in sella comprenderò come sta il braccio. Comunque siamo ottimisti, settimana dopo settimana va meglio”.
A Marc viene chiesto cosa significhi per lui essere vicino alla Honda in questo fine settimana in Austria: “Ovviamente la Honda si trova in una situazione difficile con tutti i piloti. Significa che il progetto non sta splendendo. Nel 2020-2021 mi ero staccato troppo e quando sono rientrato era tutto nuovo. Stavolta ho scelto di mantenere i contatti con il team. Sono qui per parlare con Honda, con gli ingegneri e per capire delle cose. Voglio essere coinvolto nel progetto. In un momento difficile le persone devono andare nella stessa direzione, non può essere uno solo a fare la differenza”.
Successivamente gli è stato chiesto cosa ha fatto concretamente dopo l’operazione per recuperare: “Nelle prime sei settimane sono rimasto con il braccio immobilizzato. Dopo i dottori hanno scelto di procedere in maniera conservativa e sono stato d’accordo. Nelle due settimane successive ho cominciato a fare la fisioterapia e nelle quattro seguenti ho iniziato a lavorare con gli elastici. La prossima settimana capirò se potrò spingere di più e in tal caso potrò capire quando tornerò. Quando mi sentirò almeno al 70% e in grado di guidare una MotoGP, tornerò”.
Marquez viene interpellato su cosa di specifico ritenga sia da migliorare in casa Honda: “Non ho provato le ultime modifiche della moto, ma al Mugello era stato difficile l’ultima volta. C’era un problema importante. Ora per me non è importante la moto in sé, ma il progetto e la coordinazione di tutte le informazioni a livello di team. I dati devono fluire in maniera scorrevole in tutte le aree, così ne usciremo fuori. Io darò al 100%. Io voglio la migliore moto possibile, siamo qui per vincere”.
L’otto volte campione del mondo conferma la volontà di tornare a gareggiare nel finale del campionato MotoGP 2022: “Vorrei fare qualche gara, però dovrò aspettare la prossima visita per capire se sarà possibile. Non posso sapere ora se farò una, due o tre gare. Se avrò l’ok, mi preparerò”.
Marquez non vuole indicare una cosa specifica da migliorare sulla RC213V: “Io voglio una moto vincente. Ma il vecchio stile della moto potrebbe anche non funzionare, perché la categoria sta cambiando. In Honda devono capire, io posso dire dove ho più difficoltà ma non sono un ingegnere e credo molto negli ingegneri HRC”.
Il passaggio del fratello Alex nel team Ducati Gresini cambierà i loro rapporti? Il fenomeno di Cervera risponde così: “Siamo fratelli, ma non mescoliamo mai le cose. Io cerco di aiutare lui e lui aiuta me, succede anche nell’academy di Valentino Rossi, si allenano insieme e lo facciamo anche noi. Io avrò i miei segreti con i miei team, lui i suoi. Lavoriamo assieme perché ciò aiuta entrambi”.
Marc spiega qual è stato il momento più difficile di questi mesi: “Mentalmente il momento peggiore è stato poco prima di decidere di fare l’operazione. Dopo l’intervento ero convinto e ottimista che avrebbe funzionato, però prima è stato complicato. Forse è stata la decisione più difficile. Mi sono reso conto che era necessario effettuare l’operazione e poi sapevo che sarebbe andato tutto bene”.