Andrea Dovizioso si avvicina alle ultime due gare prima dell’addio alla MotoGP. Il team manager commenta la sua decisione.
Andrea Dovizioso lascerà il Mondiale dopo il Gran Premio di Misano in programma il prossimo 4 settembre. Ha deciso di anticipare i tempi e mettere fine ad una lunga sofferenza sportiva. Sin dall’estate scorsa, quando ha partecipato alla prima gara in sella alla Yamaha M1, aveva compreso che non sarebbe stato possibile instaurare un buon feeling con questa moto che richiedeva uno stile di guida molto differente dal suo.
Impossibile pensare di ricevere modifiche importanti dal Giappone, perché il prototipo di Iwata risulta potenzialmente vincente nelle mani di Fabio Quartararo, campione del mondo 2021 e attualmente leader del campionato. Nè Andrea Dovizioso ha mai chiesto di più, consapevole che un’azienda non può modificare un progetto vincente per sperimentare nuove soluzioni. Nella mente del forlivese c’era la moto con cui aveva conquistato sei podi nel 2012, ma i tempi sono cambiati molto velocemente.
Dovizioso e RNF ai titoli di coda
Non è certo una bella notizia per il suo team WithU RNF che, dopo l’addio di Valentino Rossi alla fine della scorsa stagione, vede un altro idolo dei fan andarsene con i colori di questa squadra. Il team manager Wilco Zeelenberg comprende i motivi della sua decisione: “Voleva ritornare sul podio, ma se diventa evidente che non funzionerà, allora sai che sarà una stagione molto lunga… Prima di Silverstone ha contattato Lin annunciandogli che si sarebbe licenziato“.
Razali e Zeelenberg speravano di poter continuare insieme ad Andrea Dovizioso fino all’ultimo round di Valencia, invece la situazione è divenuta insostenibile: nessuna top-10 da quando è salito su questa moto, appena 10 punti raccolti in 12 gare. Mai avrebbe immaginato dei risultati simili quando ha firmato con la Yamaha. “Ha guidato una Ducati per otto anni e ha sottovalutato quanto siano diventate diverse queste due moto – ha aggiunto Wilco Zeelenberg -. In passato ce l’aveva fatta sul podio con la Yamaha, ma i tempi sono cambiati”.
Dal GP di Aragon ci sarà il collaudatore Cal Crutchlow al suo posto, che sfrutterà le ultime gare per testare aggiornamenti e novità. Del resto non c’erano alternative più valide per il team di Razali: “Serve un sostituto nell’interesse della squadra e degli sponsor… Non credo ci saranno miglioramenti in termini di prestazioni – ha concluso il manager olandese -. Lui è il collaudatore e probabilmente hanno del lavoro da fare“.