Andrea Dovizioso annuncia il suo addio alle corse dopo la gara di Misano e fa una lucida analisi della situazione.
La notizia dell’addio di Andrea Dovizioso alla classe regina era in giro da tempo, ma nessuno avrebbe immaginato che a Silverstone avrebbe dato clamore preannunciando il ritiro dalle corse dopo il Gran Premio di Misano Adriatico in programma agli inizi di settembre. Ancora tre gare per poter vedere il fuoriclasse forlivese in pista poi tutto sarà un bel ricordo.
Nonostante un’ultima esperienza deludente con la Yamaha M1 del team satellite di Razlan Razali. Sin dalla prima uscita a Misano 2021 l’ex pilota della Ducati aveva compreso che l’adattamento alla moto sarebbe stato molto complicato, forse impossibile. Con il campione in carica Fabio Quartararo che spezza ogni alibi, diventa impossibile apportare modifiche strutturali a questo prototipo: il lavoro della Casa di Iwata è incentrato giustamente sulla punta di diamante francese.
Andrea Dovizioso ha deciso di mettere fine ad una situazione ormai incresciosa, in cui ha raccolto appena 10 punti in 11 gare. Mai una top-10 con la Yamaha, troppi problemi di grip al posteriore che non trovano soluzione e il suo modo di guidare non combacia con le necessità della moto. Durante le cinque settimane di pausa estiva il veterano della MotoGP ha maturato l’idea di un addio anticipato.
Al suo posto i sarà il collaudatore Cal Crutchlow che disputerà le ultime sei gare del campionato 2022, magari raccogliendo dati utili per gli ingegneri Yamaha in vista del lavoro da svolgere per il prossimo anno. Andrea uscirà dalle scene iridate il 4 settembre, quando correrà il suo ultimo Gran Premio davanti al pubblico di casa: “Dopo 20 anni è sempre difficile prendere questo tipo di decisione. Quando non sei in grado di essere dove desideri, la tua mente comincia a pensare… Girare nella mia ultima gara di casa e finire lì (a Misano, ndr) con una festa e un grande sorriso dei miei amici e di tutti i tifosi“.
Sarà un giorno di festa per onorare 21 anni nel Motomondiale, un titolo nella classe 125cc e 15 vittorie in Top Class, una con la Honda e le restanti con Ducati. Purtroppo si arena sulla spiaggia della Yamaha: “Ho lavorato molto con la squadra. Ho lavorato molto con Ramon [Forcada], con la Yamaha e ho provato tante cose, forse anche troppe. Ma quando abbiamo provato non è cambiato molto“, ha spiegato Dovizioso. Ad influire sui suoi risultati anche la nuova carcassa posteriore introdotta da Michelin nel 2020, che gli ha causato qualche problema già nel suo ultimo anno con la Desmosedici GP. “La MotoGP sta cambiando, ma è normale quando si parla di moto di classe regina e lo sviluppo è grande”.
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