Verstappen prende posizione: “Non ne ho il controllo”

Max Verstappen prende posizione in merito ad un argomento molto dibattuto: “Non ne ho il controllo” dice il pilota olandese

Leader del Mondiale, dopo aver conquistato il titolo lo scorso anno, Max Verstappen si prepara ad affrontare il Gp d’Ungheria, ultima tappa prima della pausa estiva.

Max Vertappen
Max Vertappen © LaPresse

Il pilota Red Bull è uno dei più famosi della Formula 1 e lo si capisce anche dal seguito che porta con sé, soprattutto nelle gare nell’Europa del Nord. Il muro orange al GP di Olanda è ormai una costante, ma anche in Ungheria saranno tantissimi i tifosi di Verstappen presenti in tribuna. Una presenza non senza qualche problema, come accaduto in Austria: qui sono stati denunciati diversi episodi di insulti a sfondo sessuale diretti ad alcune spettatrici. Una situazione che potrebbe ripetersi in Ungheria ed allora anche il pilota olandese prende posizione.

Lo fa in un’intervista ad ‘AP’ in cui invita anche la Formula 1 a farsi promotrice di interventi netti su questo aspetto, spiegando che non può essere un singolo pilota a farsi carico di placare questi comportamenti offensivi. “Credo che dipenda anche dall’organizzazione della F1: sono loro che lavorano insieme ai promoter locali per far accedere alle persone. Io non ho il controllo su quello che fanno i tifosi. Accade lo stesso in ogni sport: non si ha il controllo di ciò che faranno i fan“.

Verstappen invoca un provvedimento forte

Verstappen
Verstappen © LaPresse

Max Verstappen prosegue e indica la giusta via: “Se ci sono molti addetti alla sicurezza, i tifosi potrebbero essere influenzati“. Insomma, ad agire deve essere la Formula 1 e non il singolo pilota.

Anche perché il problema va al di là dello sport e tocca altri ambiti come istruzione ed educazione: “Tutti si riduce all’istruzione ricevuta in giovane età, a dove sei cresciuto, se sei andato a scuola – ha affermato l’olandese –. Non credo che queste persone siano state spinte ad avere questo comportamento da ciò che facciamo in F1″.

Una sorta di assoluzione per i piloti quella di Verstappen che invita gli organizzatori a prendere provvedimenti anche forti. “Questi comportamenti iniziano da quando si è giovani, si pensa che sia qualcosa di giusto. Escludere questi tifosi dalle gare è un provvedimento forte e mi trova d’accordo, ma probabilmente non cambierà queste persone“.

Un po’ quanto accade nel calcio, dove i tifosi sono banditi dallo stadio ma non per questo cambiano i loro atteggiamenti: “Alcune persone non pensano, o semplicemente fanno ciò che vogliono“.

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