Alonso torna a parlare del suo ritorno in Formula 1 e di come vede oggi il mondo che ha caratterizzato gran parte della sua vita.
A fine luglio compirà 41 anni, ma Fernando Alonso non ha alcuna intenzione di lasciare la F1. Si sente ancora in grande condizione e perfettamente di essere in grado di essere competitivo, se dispone di una buona monoposto.
I rapporti con l’Alpine sono positivi e la sensazione è che durante la pausa estiva la trattativa per il rinnovo del contratto possa decollare. Vero che la scuderia è tentata dal dare una chance al giovane talento Oscar Piastri, ma quest’ultimo potrebbe essere piazzato in “prestito” alla Williams nel 2023 per poi essere eventualmente riportato alla base.
Il due volte campione del mondo di F1 non sembra avere opzioni migliori per continuare la sua carriera nel campionato. Non c’è nessun top team che gli può offrire un posto, l’unica soluzione è continuare con l’attuale squadra e sperare che essa cresca sufficientemente da consentirgli di lottare per dei podi almeno.
Alonso in un’intervista concessa a The-Race.com è tornato a parlare della sua decisione di fare rientro in Formula 1 dopo due anni lontano dal campionato: “Quando decidi di tornare, devi mettere da parte alcune cose della tua vita e avere piena dedizione per il lavoro che fai. Sei Fernando Alonso e tutti guardano se stai facendo bene. Ci sono stati un paio di esempi di piloti che sono tornati, come Schumacher e Raikkonen, sui quali avevamo la sensazione che non fossero più gli stessi di prima. Io non volevo questo per il mio ritorno”.
Il pilota asturiano spiega che voleva rientrare nel campionato mostrando di essere ancora uno di altissimo livello ed è contento di aver raggiunto l’obiettivo, pur non essendo a lottare per le prime posizioni: “Penso di avercela fatta. Sono lo stesso di prima. Questo era importante per me. Anche se dentro di te ti senti lo stesso, poi devi dimostrarlo in pista”.
Alonso ha fatto anche un’osservazione sui tifosi che oggi seguono la F1, mettendo in evidenza che faticano a comprendere determinate situazioni e che fanno commenti un po’ superficiali: “Oggi c’è un 50% di nuovi spettatori e non hanno mai visto me lottare per podi o vittorie. Ci sono tanti tifosi che di Formula 1 non sanno molto. Non capiscono le prestazioni delle macchine e del pacchetto di cui hai bisogno. Sono come i tifosi di calcio, badano solo al risultato. Chi vince è migliore, chi è ultimo non è da F1”.
Il driver dell’Alpine concluse il suo intervento sull’argomento spiegando come cambiano i giudizi da una gara all’altra, senza che vi sia razionalità e analisi approfondita: “Quando fai un buon weekend sembri Dio, quando ne fai uno negativo sei troppo vecchio o troppo giovane o altro. Guardano una gara, hanno una sensazione e poi spengono fino alla prossima. Non esiste più una vera cultura della Formula 1”.
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