Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse, parla di innovazioni tecniche e dispositivi holeshot: l’atmosfera tra i costruttori si fa più tesa.
Ducati ha saputo fare scuola in termini di innovazione in MotoGP, prima con le winglets, poi con le carene aerodinamiche, fino allo spoiler, ai dispositivi holeshot, il nuovo abbassatore anteriore in movimento. I costruttori rivali hanno cercato di mettere il bastone tra le ruote nelle riunioni dell’MSMA, a volte con successo a volte no.
Ad inizio campionato Gigi Dall’Igna e i suoi uomini hanno introdotto il Front Ride Height Device, che consente di abbassare l’avantreno della Desmosedici GP in percorrenza di curva, ma subito gli avversari hanno fatto quadrato per bandire il sistema dal prossimo anno e ci sono riusciti. A quel punto la Casa emiliana l’ha lasciato in dotazione al solo Johann Zarco, ma intanto sono andati in fumo investimenti e giorni di lavoro.
Durante la pandemia Covid, alla vigilia della stagione 2020, si è instaurata una buona collaborazione fra i sei marchi della classe regina, costretti a riunirsi in videoconferenza. Ma dopo la messa al bando del FRHD le cose sono cambiate, come ammette il direttore generale di Ducati, Gigi Dall’Igna: “Da quando abbiamo iniziato a utilizzare il Front Ride Height Device è diventato di nuovo difficile mantenere un buon rapporto all’interno dell’MSMA“, ha ammesso a Speedweek.com.
Il nuovo dispositivo anteriore non violava i regolamenti, ma è stato ostacolato con altre motivazioni: il contenimento dei costi e la non applicazione alle moto di serie. Ducati ha dovuto incassare il colpo ma è stato minato lo spirito di collaborazione che si era venuto a creare: “Non è giusto che il dispositivo frontale venga bandito dopo il 2022. Ma quando tutti sono contro ho le mani legate. Non posso farci nulla. Ho dovuto accettare questo cambiamento“.
Dal 2023 la Ducati GP non potrà più montare il FRHD, ma siamo certo che Gigi Dall’Igna e suoi uomini sapranno trovare altre novità ai limiti del regolamento. L’obiettivo è di mettere le mani al Mondiale Piloti quanto prima, dopo aver vinto il Mondiale Costruttori nelle stagioni 2020 e 2021 ed essere in testa in questa classifica anche nel 2022. A Silverstone si ripartirà dalla vittoria di Pecco Bagnaia al GP di Assen.
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