Quartararo vorrebbe rivedere Marquez in MotoGP al più presto: la sua presenza rappresenta uno stimolo importante.
Non c’è ancora certezza sulla data del rientro di Marc Marquez in MotoGP. L’ultima notizia arrivata dal pilota e dalla Honda è stata comunque positiva: può tornare a fare fisioterapia col braccio destro e allenamenti cardio.
Il recente controllo effettuato presso il Ruber Internacional Hospital a Madrid ha dato l’esito sperato. Il recupero dall’ultima operazione chirurgica all’omero destro procede positivamente e c’è fiducia su un ritorno dello spagnolo a ottimi livelli. Ma quando lo rivedremo in pista? A questa domanda non si può rispondere, ad oggi.
Alberto Puig, team manager Honda, ha ammesso di essere ottimista sulla possibilità di rivederlo in sella prima della fine della stagione MotoGP 2022. Il suo rientro sarebbe importante anche per indirizzare i lavori sulla RC213V del 2023, una moto che dovrà essere decisamente migliore dell’attuale per poter puntare alla vittoria del titolo mondiale.
La Honda non vede l’ora di riaverlo a disposizione, ma c’è anche qualche collega che sarebbe contento di riaccoglierlo nel paddock e in pista. Ad esempio Fabio Quartararo, che lo ha sempre rispettato molto e lo ha preso come esempio per cercare di migliorarsi e diventare il campione che è oggi.
Il pilota del team Monster Energy Yamaha ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sul suo rivale: “Adesso sono pronto a lottare con lui. Vorrei che tornasse. Innanzitutto mi trovo bene con lui e desidero che nessun pilota abbia problemi fisici. Inoltre, Marc è colui dal quale ho imparato maggiormente”.
Quartararo sente di aver raggiunto un grande livello e di non dover temere più nessuno, pur rispettando tutti i suoi avversari. Gli piacerebbe misurarsi nuovamente con un Marquez al massimo della condizione fisica. Lo ha fatto nel 2019, quando però lui era all’esordio in MotoGP e dunque c’era un gap di esperienza, oltre che tecnico.
Comunque alcune battaglie di quel campionato da rookie lo hanno aiutato tanto: “Le gare in Thailandia e a Misano mi hanno fatto imparare molto, essendo stato per venticinque giri attaccato a lui senza commettere errori. Quello che ho appreso e che mi è rimasto in testa è incredibile”. Non vediamo l’ora di rivederli in lotta.
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