La prima gara di New York sul circuito di New York allestito tra i pontili del terminal crociere di Brooklyn ha scatenato polemiche, ma le parole di Di Grassi e le immagini degli incidenti le hanno calmate
La tappa di New York del Mondiale di Formula E è stato condizionato da alcune polemiche per la decisione dei commissari di annullare la gara dopo il clamoroso incidente avvenuto al 30esimo giro, a nove minuti dalla fine del tempo di gara.
E mentre la Jaguar protestava a gran voce, forte della presenza di Mitch Evans arrivato indenne al box e pronto a ripartire dalla pit lane, Lucas Di Grassi – il rispettatissimo veterano della Formula E – ha provato a smorzare i toni analizzando il suo incidente.
“Certe cose le capisci bene solo dopo che sei sceso dalla macchina, possibilmente sulle tue gambe e le vedi al monitor. É solo allora che ti dichiari fortunato di essere vivo. E grato” dice il pilota brasiliano, secondo sul podio dopo la decisione dei commissari di chiudere la gara secondo l’ordine di arrivo del 29esimo giro, l’ultimo utile prima della serie di schianti.
Le immagini di quello che è accaduto alla curva 6 del circuito newyorchese sono davvero ‘forti’. Cassidy, leader della gara, finisce dritto a causa di un aquaplaning che gli impedisce qualsiasi controllo della sua Envision. Di Grassi e Vandoorne lo seguono a ruota incastrandosi l’uno dentro l’altro. A poche centinaia di metri di distanza Buemi, Wehrlein e Bird finiscono contro le protezioni. In tutto, sotto un diluvio improvviso durato non più di cinque minuti sono undici le auto danneggiate.
Nessun pilota è stato costretto a fare ricorso alle cure mediche: “Questo è l’unico dato che conta – dice Di Grassi – questa è l’unica cosa che ci deve interessare. Le auto si sono dimostrate straordinarie per resistenza all’impatto e dotazione di sicurezza. Ho detto subito per radio che non si poteva guidare in quelle condizioni. Ma prima ancora che sospendessero sono finito addosso a Cassidy ad almeno 120 km/h. Il peggiore incidente che abbia mai avuto in Formula E. Dietro di me è arrivato con la stessa potenza anche Vandoorne. Siamo tutti e tre dei miracolati. Dio benedica le auto della Formula E e l’Halo” ha detto Di Grassi facendo riferimento allo chassis che è comune per tutte le vetture ed è prodotto dalla Spar Racing Technology.
Polemiche a parte secondo Di Grassi anche la decisione dei giudici di assegnare la vittoria sulla base dell’ultimo giro valido è di buon senso: “Eravamo tutti molto vicini e poteva finire in qualunque maniera ma visto quello che è accaduto è giusto che sia andata così. La sfida nel finale sarebbe stata molto interessante, forse avrebbe vinto chi aveva gestito meglio gomme ed energia. E io stavo molto bene sotto questo aspetto. Ma non lamentiamoci e non facciamo polemiche. Per quello che si è visto oggi ci è andata di lusso…”
Oggi alle 19 gara 2 di New York, terz’ultimo evento del Mondiale di Formula E che prevede ancora gli appuntamenti di Londra e Seoul.
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