Il capotecnico di Marc Marquez, Santi Hernandez, svela qualche retroscena dai box e parla del ritorno del campione ai box.
Santi Hernandez è uno degli uomini di maggior fiducia di Marc Marquez. Lavorano insieme da quando il fuoriclasse di Cervera milita in Moto2, insieme hanno vinto sette titoli iridati, c’è massima intesa e rispetto reciproco. Una ricetta vincente per il box, anche se l’infortunio di Jerez nel 2020 ha interrotto la sequenza magica che stava monopolizzando il campionato.
In un’intervista al podcast “En la Honda” il capotecnico spagnolo ripercorre alcune tappe della sua carriera, fino all’incontro con Marc Marquez. “Ho iniziato alla Showa, ho cominciato come tecnico delle sospensioni, ho appreso il mestiere lavorando al fianco di gente come Juan Martínez e Antonio Jiménez. Da lì sono cresciuto professionalmente, lavorando con piloti come Alex Crivillé, Sete Gibernau, Alex Barros“. Fino a quando non è divenuto capotecnico di Bradley Smith in 125, dove ha iniziato a distinguersi.
Marc Marquez e il ritorno ai box
Nel 2010 arriva la telefonata di Emilio Alzamora, agente di Marc Marquez, che lo convoca per il salto del suo pilota in Moto2. Da allora sono trascorsi molti anni e non si è mai separato da Santi Hernandez. E per molti altri anni a venire proseguiranno fianco a fianco. In questo nuova assenza dell’otto volte iridato l’ingegnere lavora con il collaudatore e pilota Stefan Bradl, con l’obiettivo di allestire una RC213V capace di soddisfare le richieste di Marc al suo ritorno in pista.
Tra loro c’è un’empatia costruita sin ai primi giorni, grazie anche al carattere del campione che sa farsi amare anche ai box. “Non è il tipico pilota che scende dalla moto e dice ‘fate questo, fate quello’. No, è tutto il contrario, anzi offre le sue sensazioni e ci lascia lavorare. Questo è importante e allo stesso tempo mostra la fiducia che ha nella squadra e la nostra fiducia in lui, questo è il valore che ha“, ha sottolineato il capotecnico.
Nessuno sa in questo momento quando potremo rivedere il campione sulla Honda, neppure Hernandez. L’ultima parola spetta ai medici che lo hanno operato e ne seguono la riabilitazione, prevedibilmente lo ritroveremo in azione prima dell’ultimo round a Valencia, ma non si escludono anticipazioni. “Non tocca a me dire quando tornerà, non lo so proprio quando potremo rivederlo. L’unica cosa che spero è che torni e, quando lo farà, che si riprenda… che possa tornare a fare ciò che gli piace di più, che è andare in moto, che possa divertirsi di nuovo. Per me, questa è la cosa più importante“.