Quest’estate si rischia di avere una multa salatissima. Nonostante la legge sia molto chiara, in Italia in tanti non la rispettano
L’obbligo è arrivato ormai ben 34 anni fa, eppure molti automobilisti non lo rispettano come si dovrebbe. Eppure la legge parla chiaro: l’obbligo è inderogabile, e vale sempre e comunque.
Stiamo parlando dell’obbligo di indossare la cintura di sicurezza in auto, un’abitudine purtroppo ignorata da molti. Eppure l’articolo 172 del Codice della Strada parla molto chiaro: obbligo per conducente e passeggeri. La multa è di 83 euro e c’è un ulteriore rischio che molti ignorano.
Se dovesse esserci una recidiva c’è il pericolo di sospensione della patente. Per questo motivo le multe possono essere molto più pesanti di quello che si immagina. L’articolo 172 è stato aggiornato nel 2006. Non solo la multa: è prevista pure una sanzione accessoria, che può portare l’addebito a ben 323 euro. La sanzione è prevista anche se la cintura non è indossata o allacciata in modo corretto.
Guida senza cintura di sicurezza allacciata: la multa è salatissima
In questo caso si parte da un minimo di 40 euro a un massimo di 162 euro. Dal 2006 l’obbligo di allacciare le cinture è stato esteso anche ai passeggeri, quindi anche quelli sui sedili posteriori. Molti pensano che non sia obbligatorio, ignorando il rischio di una sanzione certa. Va ricordato, inoltre, che se il passeggero senza cintura allacciata è minorenne, sarà il conducente della macchina a pagare la multa, e potrebbe anche andare incontro alla decurtazione di 5 punti dalla patente.
I neopatentati devono fare più attenzione (fino a 3 anni dopo aver preso la patente). In questo caso la sanzione ulteriore è duplice. Si possono togliere ben 10 punti tolti dalla patente. Per questo motivo il rischio di circolare senza cintura di sicurezza allacciata non porta soltanto alla multa. Esiste anche il concreto pericolo della decurtazione dei punti sulla patente. Senza dimenticare che in caso di recidiva, scatta la sospensione della patente. Si parte da un minimo di 15 giorni a un massimo di 2 mesi.