Red Bull, Horner risponde alla Mercedes: “Non sarebbe giusto”

Horner, team principal della Red Bull, ha risposto alle lamentele della Mercedes e non solo sul tema del porpoising: ha le idee chiare in merito.

Quando è stato approvato il nuovo regolamento tecnico della Formula 1 e le scuderie hanno poi progettato le nuove monoposto, nessuno aveva previsto che ci sarebbe stato un problema di porpoising. Non era possibile tramite galleria del vento e simulatore venire a conoscenza di questo fenomeno.

Christian Horner
Christian Horner (Ansa Foto)

Fin dai test pre-campionato i team hanno lottato per cercare di ridurre l’effetto di rimbalzo a cui le macchine sono sottoposte in rettilineo. Qualcuno via via ci sta riuscendo a trovare soluzioni, altri sono più in difficoltà. La Mercedes è una di quelle che sta soffrendo maggiormente e nell’ultima gara a Baku ha fatto impressione vedere i sobbalzi della W13.

George Russell e, soprattutto, Lewis Hamilton hanno sofferto tanto fin dalle prove libere. Ha fatto decisamente impressione vedere il sette volte campione del mondo che alla fine della corsa faticava a uscire dall’abitacolo della sua vettura a causa del dolore alla schiena. Toto Wolff si è anche scusato con lui.

F1, problema porpoising: Horner replica a Mercedes

Non solo la Mercedes è preoccupata dal problema del porpoising, anche altri team hanno preso posizione e alcuni piloti hanno lanciato un allarme. È stato chiesto un intervento alla FIA affinché analizzi la situazione e proponga soluzioni

Christian Horner
Christian Horner © LaPresse

La Red Bull è tra le squadre che sta soffrendo meno l’effetto rimbalzo. Christian Horner dopo la gara di Baku ha risposto sull’argomento: “Mi sembrerebbe ingiusto penalizzare chi ha lavorato bene rispetto a chi magari ha mancato l’obiettivo. Se il fenomeno riguarda solo alcuni piloti o team, allora si tratta di qualcosa che una singola squadra deve sistemare. Esistono rimedi al porpoising, ma vanno a discapito delle prestazioni. La cosa più facile è lamentarsi”.

Il team principal della Red Bull ci tiene a dire che non sarebbe corretto cambiare le carte in tavola, andando così a discapito di chi ha lavorato meglio per risolvere il problema. Una soluzione facile è quella di aumentare l’altezza della macchina, ma ciò comporta minore carico aerodinamico e la perdita di decimi sul giro. Come dice il manager britannico, bisognerebbe sacrificare le prestazioni se non si riesce a ridurre il fenomeno in altra maniera.

Horner comunque comprende il comportamento della Mercedes e di altre scuderie: “Se avessimo lo stesso problema, direi ai piloti di lamentarsi il più possibile via radio e di farne una questione di fondamentale importanza. Fa parte del gioco”.Vedremo quali saranno le mosse della FIA, se deciderà in qualche modo di intervenire o se lascerà che i team trovino da soli i rimedi. In casa Red Bull hanno le idee chiare su ciò che va fatto.

Vedremo quali saranno le mosse della FIA, se deciderà in qualche modo di intervenire o se lascerà che i team trovino da soli i rimedi. In casa Red Bull hanno le idee chiare su ciò che va fatto.

 

 

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