A tre anni di distanza dall’ultima gara le Superbike tornano nel Tourist Trophy dell’Isola di Man incoronando Peter Hickman, ma si registra un altro incidente mortale
Sei giri a rotta di collo. Con una novità rispetto all’edizione 2019, l’ultima prima della sospensione di due anni a causa della pandemia. Un warm-up.
Ed è stato proprio il giro di warm-up a consentire a Hickman di vincere con pieno merito e con largo margine la sua sesta vittoria all’Isola di Man.
Nella prima delle quattro giornate di gare erano di scena le Superbike. E Hickman, con la sua nuovissima BMW M1000RR, ha registrato il miglior tempo assoluto con 39.1” di vantaggio su Dean Harrison con la Kawasaki della Dao Racing. Una gara nettamente dominata da Hickman, che con il passare dei giri ha acquisito un margine sempre più ampio e rassicurante: anche se
c’è stata molta delusione per i ritiri di alcuni favoriti d’obbligo come Davey Todd, tra i più veloci in prova e qualifica, oltre a Conor Cummins e Lee Johnston.
Unico capace di chiude con una media superiore alle 130 miglia orarie, Hickman ha confermato la netta superiorità della sua BMW infliggendo quasi un minuto alla Suzuki GSX1000 di Dunlop (il recordman in fatto di vittorie, 26) e addirittura tre minuti a veterani come Hutchinson (anche lui BMW) o McGuinness, 23 edizioni vinte, che correva ancora con la Honda ufficiale.
Un’edizione contrassegnata da tantissima folla e un bel sole.
Si diceva del warm-up, inserito nel programma di quest’anno come parte di una serie di miglioramenti per la sicurezza. Hickman lo ha effettuato senza risparmiarsi: “Una scelta che si è rivelata vincente – dice il britannico della Gas Monkey – perché sono arrivato in gara con le idee molto più chiare sulle condizioni del manto stradale in alcuni punti decisivi”.
Hickman – che giovedì aveva chiuso le prove senza benzina – ha rivelato di avere cambiato più volte la mappatura della sua moto nel tentativo di trovare il giusto equilibrio tra peso, autonomia e potenza. Scelte che si sono rivelate decisive nella gestione della gara.
Purtroppo anche la prima giornata di gara dell’Isola di Man registra un’altra vittima dopo quella del gallese Mark Purslow, deceduto dopo una brutta caduta in prova.
La gara dei sidecar, tre giri del tracciato, era in programma dopo quella della Superbike. Ma gli organizzatori l’hanno sospesa dopo la morte del francese Olivier Lavorel, 35 anni. Il suo sidecar non ha evitato l’impatto contro altri mezzi fermi dopo una curva ad Ago’s Leap, appena un miglio dopo l’inizio del tracciato. Lavorel era passeggero in coppia con Cesar Chanel che è stato elitrasportato al Noble’s Hospital in gravissime condizioni. Una coppia esperta, con tante esperienze e molte vittorie.
La gara dei sidecar è stata prima sospesa, poi annullata per consentire i soccorsi. Si tratta della seconda vittima di questa stagione, la 258esima nella storia dell’Isle Of Man Trophy, gara leggendaria ma purtroppo funestata da una lunga serie di incidenti mortali.
L'affidabilità è un elemento fondamentale nella scelta di un’automobile. I consumatori si aspettano che il…
Quando si parla di moto divenute leggendarie grazie al grande schermo, la moto utilizzata da…
Ritrovata in un fienile quella che è considerata l'automobile più rara del mondo: una vera…
Toto Wolff è famoso come team principal della Mercedes in F1: di recente ha preso…
Vera e propria strage di multe per gli italiani d'ora in avanti. Ecco il nuovo…
Adriano Celentano, il "Molleggiato", è uno degli artisti più iconici della storia italiana, celebre non…