Fabio Quartararo conquista un podio d’oro al Mugello e difende la leadership. La corsa al Mondiale adesso ha tre nomi.
Anche su una pista sulla carta ostile per le Yamaha come quella del Mugello, Fabio Quartararo ha saputo fare la differenza. Ha adottato la strategia della hard all’anteriore per essere più aggressivo in frenata e dare filo da torcere alle Ducati. Ci è riuscito fino al 23° giro ed ha portato a casa un ottimo 2° posto che gli permette di preservare la prima posizione in classifica.
Un risultato a dir poco incoraggiante nel GP d’Italia per arrivare presto ad una firma sul rinnovo di contratto con la Casa di Iwata e affrontare al meglio la prossima sfida al Montmelò. Sulla pista spagnola un anno fa gli si sbottonò la tuta causando una doppia sanzione che lo ha estromesso dal podio, ma stavolta non ci saranno imprevisti. La sfida con Pecco Bagnaia è appena agli inizi e ci sarà da lottare con i denti da qui a Valencia.
Quartararo indica due rivali per il titolo
Il GP del Mugello è simbolicamente significativo per la corsa al titolo iridato. Infatti sul podio italiano sono saliti Bagnaia, Quartararo e Aleix Espargarò, i primi tre in classifica piloti che potrebbero contendersi lo scettro della MotoGP fino all’ultimo. “Sul podio del Mugello sono saliti i favoriti per il campionato. Il Mondiale è lunghissimo e sappiamo che dovremo essere costanti“, ha osservato il campione francese della Yamaha.
8 i punti che lo divino dal pilota Aprilia, 41 i punti di vantaggio su Pecco Bagnaia. Ma il pilota Ducati ha dimostrato ancora una volta di saper essere veloce quando le condizioni lo consentono, la Desmosedici GP22 resta una moto fortemente competitiva. Ma sul circuito toscano Quartararo ha compiuto un autentico miracolo sportivo: “Penso davvero di aver fatto la mia migliore gara in MotoGP. All’inizio è stato molto difficile ma sono riuscito a sorpassare tutti i piloti davanti a me. Quando la Ducati mi ha superato, ho fatto dei sorpassi a cui non credevo“.
Sul lungo rettilineo la M1 doveva giocare in difesa, ma nei cambi di direzione ha potuto fare la differenza. Esemplare il sorpasso su Luca Marini, poi si è messo alle calcagna di Bagnaia fino all’ultima curva, sei i decimi che lo hanno diviso al traguardo dalla Rossa di Borgo Panigale: “Prima di iniziare non sapevo se sarei finito tra i primi 5“.