Nico Rosberg ha proposto una novità rivoluzionaria per la Formula 1, che potrebbe consentirle di occupare “un ruolo chiave”.
La Formula 1 procede spedita verso l’obiettivo emissioni zero nette entro il 2030. Per farlo si affiderà all’utilizzo di carburanti biosostenibili al 100% e ad una serie di modifiche che riguarderanno tutte le attività extrapista quali logistica e trasporti di merci e persone.
Ciononostante, scuderie e piloti si stanno impegnando per ridurre il proprio impatto ambientale, anche se, secondo Sebastian Vettel, la F1 potrebbe fare qualcosa di più in merito.
E in un certo senso anche Nico Rosberg la pensa allo stesso modo, anche se nel suo caso la questione si concentra di più sulla motorizzazione delle monoposto, affermando come i carburanti sintetici non possano essere il futuro del Circus. Migliore sarebbe, in un’ottica più ampia, il passaggio all’elettrico.
In particolare, per Rosberg, i carburanti sintetici “non saranno la soluzione migliore” per quanto riguarda l’aspetto delle corse. Per lui, sarebbe meglio utilizzarli in altri campi: “Sarebbero importanti per altri settori della mobilità come il trasporto aereo, navale o anche stradale“. Perciò, il tedesco è convinto che “se la F1 proseguisse sulla strada dello sviluppo dei motori elettrici, avrebbe un ruolo chiave per lo sviluppo di questa tecnologia“. In più “contribuirebbe ad un grande vantaggio per l’intero settore della mobilità“.
Dunque, in definitiva, l’ex pilota la pensa come Alejandro Agag, presidente della Formula E e del campionato dei Suv elettrici Extreme E – dove tra l’altro lo stesso Rosberg ha un team di sua proprietà – che in un’intervista aveva dichiarato di vedere con favore una transizione della massima serie automobilistica all’elettrico perché porterebbe vantaggi sulla mobilità di tutti i giorni. “Quindi, come dice Alejandro, la F1 dovrebbe passare all’elettrico” ha poi aggiunto il campione del mondo del 2016.
Per Rosberg, inoltre, un eventuale Formula 1 elettrica potrebbe tranquillamente coesistere con la Formula E, perché tra le due categorie vi sono alcune differenze sostanziali. “Per la Formula E vedo l’opportunità di coesistere, perché ci sono molte differenze – aggiunge –. Il campionato corre nei centri cittadini, e già questa è una grande attrazione, perché la F1 non corre nel centro di Londra, Parigi o Hong Kong“.
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