Pecco Bagnaia solleva qualche critica al termine delle prove libere di Le Mans. Un argomento discusso anche in Safety Commission.
Nel week-end di Le Mans si solleva un altro dibattito che in realtà va avanti da tempo. Molti piloti non riescono a fare il time attack a causa delle bandiere gialle o del traffico in pista. A volte capita che alcuni piloti si pongano in traiettoria a bassa velocità ostacolando i rivali che arrivano spediti dalle retrovie. Un problema su cui si continua a parlare in Safety Commission senza trovare una soluzione.
Al termine del venerdì di prove libere in Francia il vice campione Pecco Bagnaia ha affrontato l’argomento con la sua solita diplomazia. Se ne era parlato già a Jerez “perchè sta cominciando a diventare ridicolo. Ma ci rispondono che potrebbe essere un’arma a doppio taglio, visto che potrebbe penalizzare anche te se rallenti. A ben riflettere coloro che rallentano sono sempre gli stessi“, sottolinea il pilota della VR46 Riders Academy.
Un tema legato a quelle delle scie, perché spesso si ritrovano dei piloti quasi fermi in pista che aspettano il traino dei più veloci. Di recente sono nate dei dibattiti a distanza, ad esempio, tra Aleix Espargarò e i fratelli Alex e Marc Marquez. Nel venerdì di prove libere Pecco Bagnaia si è ritrovato a rallentare per lo sventolare di una bandiera gialla, girandosi indietro ha trovato altri sei piloti dietro di lui che facevano la stessa cosa, “facendo finta di niente e girandosi tutti indietro. Non è una bella situazione per la MotoGP“.
Alcuni pensano all’idea di una Superpole con una sola moto alla volta in pista, ma Bagnaia non concorda su questa soluzione e confida nel buon senso di tutti i piloti del Mondiale per arrivare ad un accordo senza stravolgimenti: “Siamo grandi e maturi per sistemare una situazione che in questo momento sta sfuggendo di mano“.
Anche il campione della Yamaha Fabio Quartararo ha sollevato questa questione dinanzi ai media. “E’ qualcosa di difficile da risolvere. Di solito c’è una regola che ti penalizza se rallenti troppo in un dato settore, ma non l’ho mai vista applicare, se non a Jack Miller in Argentina per aver ostacolato il mio giro. Penso che le penalità debbano essere applicate in modo più intransigente. E non solo nelle qualifiche, ma anche nelle prove libere.”
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