Lin Jarvis ammette di essere rimasto sorpreso da Fabio Quartararo. Le aspettative alla vigilia del Mondiale 2022 erano ben diverse.
La stagione della Yamaha e di Fabio Quartararo sembrava iniziata in salita ed in effetti, dopo i test invernali e la gara di esordio di Losail, la situazione sembrava quasi preoccupante. Per mesi il campione francese ha chiesto più potenza per il motore quattro cilindri in linea, che accusa un gap piuttosto sostanzioso sui rettilinei rispetti alle rivali Honda e Ducati, ma non solo.
La vittoria di Portimao e il secondo posto coriaceo nel Gran Premio di Jerez hanno riportato una certa serenità nel box del campione di Nizza, consapevole di essere ancora in grado di colmare le lacune tecniche della M1 con il suo talento e stile di guida. Alla vigilia della gara di Le Mans detiene la testa della classifica con 89 punti, seguito a 7 lunghezze di distanza da Aleix Espargarò con la sua Aprilia. Dopo le prime sei gare il bilancio è oltre ogni aspettativa.
Quartararo in testa al mondiale MotoGP
Lin Jarvis, amministratore delegato di Yamaha Motor Racing, è al lavoro con Eric Mahè, manager di Fabio Quartararo, per il rinnovo del contratto del campione. L’uscita della Suzuki dovrebbe rendere tutto più semplice, con il pilota di Nizza che vede restringersi il campo di opzioni alternative. Ma già da un paio di settimane c’era maggior ottimismo e intesa tra le parti, soprattutto grazie alla vittoria nel Gran Premio del Portogallo.
Per i vertici di Iwata la priorità assoluta e proseguire con Quartararo, unico pilota del marchio capace di portare ad alti livelli della Yamaha M1 e spingerla al limite. Per gli altri colleghi di marca il grip al posteriore sembra un problema insormontabile, per lui no grazie ad una guida differente e difficile da imitare. “Sono un po’ sorpreso dal fatto che siamo in testa al Mondiale dopo sei gare. All’inizio del campionato non avrei mai immaginato questa situazione, temevo che le nostre difficoltà sarebbero state maggiori“.
Merito anche della mancanza di coerenza, almeno fino ad oggi, delle Ducati e Honda factory, poco coerenti in termini di prestazioni. “Abbiamo ottenuto un grande successo in condizioni tecniche difficili. E questo per merito di Fabio – ha ammesso Lin Jarvis -. Perché è in grado di sfruttare al massimo il potenziale della M1“.