Hamilton svela il suo preferito: la scelta è “visionaria”

Lewis Hamilton, come molti altri atleti e sportivi di richiamo, ha una passione molto comune 

Lewis Hamilton, passione tatuaggi. Ne ha tantissimi sul suo corpo il sette volte campione iridato e ognuno ha un significato molto particolare.

Hamilton
 © Ansa

La ‘Gazzetta dello Sport’ ne fa una carrellata, partendo da quelli con un significato religioso e arrivando a quelli legati alla sua carriera da pilota come il numero 44. Ci sono poi tatuaggi legati alla vita privata del campione britannico, come una delle due rose, un omaggio alla zia morta di cancro nel 2013.

Tra i tatuaggi più in vista di Hamilton ne compaiono un paio che ritraggono degli animali. Uno, presente sul pettorale sinistro, raffigura un leone che ruggisce. Un po’ il simbolo del numero 44 della Mercedes che in una intervista di qualche tempo fa spiegò di sentire di avere un cuore da leone. Ma c’è un altro tatuaggio in cima alle preferenze di Hamilton ed è lo stesso pilota a spiegarne i motivi.

Hamilton, il tatuaggio dell’Aquila tra i preferiti

Lewis Hamilton
Lewis Hamilton (Foto Getty Images)

Come si legge sempre sulla ‘Gazzetta dello Sport’ uno dei tatuaggi preferiti è quello presente tra collo e clavicola destra. Si tratta di un aquila ed è un’incisione che il sette volte campione del mondo ha voluto ricordando la sua infanzia.

A spiegarlo è stato lo stesso Hamilton in un’intervista di un po’ di tempo fa. Aquila era il soprannome che gli aveva dato il suo miglior amico, Jam, all’età di dieci anni. Un soprannome che nasce da quella che è la somiglianza di Hamilton con l’aquila: “Jam diceva che avessi occhi da aquila – spiegò il pilota in passato –, che vedevo e notavo tutto“. Una paragone che non dispiace affatto: “E’ una creatura visionaria nella quale mi rivedo. Come l’aquila sono un ricercatore e spingo oltre i limiti“.

Una scelta quindi “visionaria” per il 37enne di Stevenage che di recente ha aggiunto altri tatoo alla sua lunga ‘collezione’: una serie di simboli che Hamilton ha mostrato per la prima volta a Barcellona e quindi ‘ufficializzato’ con una foto sui social.

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