Raoul Bova ha avuto diverse Moto negli anni, ma il suo “primo amore” non lo ha certo scordato. In Don Matteo, invece, guida una Triumph.
Raoul Bova è uno dei volti più amati del piccolo e grande schermo dal pubblico italiano. In una carriera lunga oltre vent’anni, l’attore romano ha interpretato qualsiasi tipo di ruolo, incluso quello di parroco nella tredicesima stagione di Don Matteo.
Infatti, Bova è il nuovo prete di Spoleto, Don Massimo, raccogliendo il testimone lasciato in eredità da Terence Hill che comunque resterà al suo posto nei primi quattro episodi della fiction, prima di passare definitivamente il ruolo di protagonista al neoarrivato.
Ma l’avvicendamento tra i due ha comportato anche un altro grande cambiamento. In dodici stagioni, abbiamo sempre visto Don Matteo girare per le strade della città umbra in bici. Bova, invece, alla sua prima apparizione nella quinta puntata, è arrivato in sella ad una Moto, su cui lo vedremo viaggiare in tutti i restanti episodi. Insomma, un binomio inedito che caratterizzerà questa e, presumibilmente, le prossime stagioni della amata serie televisiva.
In particolare, Raoul Bova guida una Triumph e in un’intervista alla Gazzetta dello Sport ha spiegato il perché di questa scelta. “Noi non abbiamo dato importanza alla marca, per noi era importante una moto vissuta, che avesse un passato, una storia“. Una storia, quella della due ruote inglese, che si collega a doppio filo con quella del personaggio che interpreta l’attore. “Quella moto, anche un po’ rovinata, rispecchia un po’ il suo passato, che comunque è doloroso ma resta in piedi, solido, continuando ad andare avanti“.
Ma le Moto non le utilizza soltanto sui set cinematografici. Infatti, il suo rapporto con le due ruote inizia da quando era soltanto un adolescente per poi evolversi nel resto degli anni. “Il mio rapporto con le Moto è cambiato nel corso degli anni – racconta –. Io ero un motociclista, anzi, un ‘motorinista’, ho usato il motorino, la Vespa, le moto“.
Poi, nella stessa intervista, Bova ha rivelato come in passato si sia cimentato anche sui circuiti: “Per un periodo poi mi sono ritrovato anche per necessità professionali a fare motard sulle piste perché mi piaceva e perché dovevo fare una scena con una moto da cross“.
Tuttavia, la sua vera passione è stata soltanto una: “Io ho usato spesso la Vespa, è stata il mio amore assoluto perché è quella che ho avuto dai 16 anni in poi. Dopo le moto che si sono succedute sono state tutte molto stimolanti, però il primo amore è stato la Vespa“. Dall’iconico scooter Piaggio, Bova era infatti passato anche a mezzi ben più veloci: “Ho avuto diverse moto, anche sportive, come Ducati“.
Infine, un aneddoto sulla stessa Vespa che guidava da ragazzo: “Usavo la Vespa molto spesso per andare agli allenamenti di nuoto. E’ stato il mezzo che mi è piaciuto e che ho ancora oggi. Mio padre l’ha conservata in un garage, con grande amore, e ancora la tengo lì. Ogni tanto mi faccio un giretto – conclude –. È una PX 125 E“.
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