Andrea Dovizioso è ancora in difficoltà nell’adattamento alla Yamaha M1 e i dati di Fabio Quartararo si rivelano poco utili.
Continua la fase di adattamento di Andrea Dovizioso alla Yamaha M1. Nel GP di Portimao il veterano della classe regina ha chiuso 11° con un distacco di 29 secondi dal vincitore e compagno di marca Fabio Quartararo. Un risultato che risulta inficiato dalle tante cadute avvenute nel gruppo davanti e che hanno visto coinvolti Jack Miller e Joan Mir, Jorge Martin ed Enea Bastianini.
Nel corso del week-end portoghese il 36enne forlivese ha insistito sulla mancanza di grip al posteriore, mentre il campione francese Quartararo preme sulla mancanza di velocità massima. Due tesi che sembrano contrapposte, ma non proprio, perché lo stile di guida di Fabio riesce a colmare alcune lacune tecniche della M1, che invece sono ben più risaltanti per gli altri colleghi di marca. “Non c’è un solo motivo per questa situazione“, ha commentato dopo la gara il Dovi.
Il gap tra Andrea Dovizioso e Fabio Quartararo è dettato sicuramente dai due modi diversi di guidare la moto. “Fabio fa la differenza con la sua velocità assoluta. È facile per lui, per così dire, guidare la moto a questo livello“. Le sue migliori prestazioni in gara sono dovute anche da un miglior piazzamento nelle qualifiche che gli consente di partire nelle prime file. Riesce a mettere in secondo piano gli aspetti negativi e allo stesso tempo a sfruttare i lati positivi, “ovvero la fase di frenata, il comportamento di sterzo e la velocità in curva“.
Per l’ex pilota Ducati i problemi maggiori si riscontrano nelle fasi iniziali, quando non riesce a sfruttare il potenziale delle gomme nuove. Problema comune anche al connazionale Franco Morbidelli. “Nella prima parte di gara, quando hai molto grip, non riesco ad essere più veloce – ha spiegato Dovizioso nel post gara di Portimao -. Per questo non sono veloce in prova e ad inizio gara. Quando perdi dieci secondi in quattro giri è come partire da dietro“.
Andrea ha persino provato a studiare i dati di Fabio Quartararo e il suo modo di guidare, ma non è servito. Nella giornata di test a Jerez in programma lunedì la speranza è di poter trovare qualche soluzione con i tecnici della Yamaha. “L’obiettivo non è eguagliare i tempi di Fabio. Dobbiamo muoverci diversamente perché lui guida in maniera diversa e se provi a imitarlo sei nei guai“. Quel che è certo è che “non posso essere soddisfatto quando guarda la mia velocità“.
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