Beth Paretta, titolare della omonima scuderia, annuncia il ritorno in Indycar con una scuderia tutta al femminile motorizzata dalla Ed Carpenter Racing
Tre gare garantite e già in calendario, altre tre quasi certe. E un’opzione per la prossima stagione. Beth Paretta ha trovato uno sponsor pronto a investire e rilancia l’idea della sua scuderia al femminile.
Patrocinata dalla Kiwi Co. la Paretta Autosport ha firmato un accordo con la Ed Carpenter Racing per presentare un’auto propria, la #16, alla Indy 500.
Indycar, donne in pista
Si interrompe, ma non completamente, il rapporto con la Penske che era nato la scorsa stagione. Il progetto non cambia. Proprietaria donna. E dunque pilota donna, ingegneri donna, meccanici donna in un “whole women team” che rimane un caso unico nel mondo Indy, probabilmente il mondo più maschile per eccellenza in un mondo di uomini come quello dell’automobilismo sportivo.
Un progetto che chiede attenzione e simpatia
L’idea che si è concretizzata lo scorso anno torna d’attualità con tre gare: Road America, Mid-Ohio e Nashville. Accordi già siglati, tutto fatto. Il budget copre ampiamente le spese di gara, di trasporto e gli impegni di ingegneri e meccanici.
Beth Paretta spiega così la sua decisione di cambiare, dalla Penske alla Carpenter: “Abbiamo fatto esperienza. Con la Penske resta un rapporto di affettuosa collaborazione perché condividono i nostri ideali. Ma questa è una nuova alleanza entusiasmante che ci consentirà di continuare a crescere e competere in più gare in questa stagione. E poi la Chevrolet sta apprezzando il nostro lavoro e supporta i nostri sforzi per la diversità e l’inclusione nel mondo Indy”.
La donna perfetta per concretizzare in pista il progetto è ovviamente Simona De Silvestro, 33 anni, italiana con passaporto svizzero, un podio in 69 gare di Indycar. In pista anche nella Indy500 dello scorso anno, la De Silvestro spera che sia l’occasione buona per allargare il team femminile a tutta la stagione: “É una grande opportunità, ringraziamo tutti per l’appoggio e chiediamo al pubblico di sostenere la nostra idea, di appoggiarla. Di guardare alla nostra iniziativa non solo con curiosità, ma con simpatia”.