La Ducati, dieci vittorie lo scorso anno in Superbike, ha subito ottenuto due sucessi su tre nel primo appuntamento del mondiale ad Aragon
Forse è stato troppo prematuro liquidare la presentazione del campionato Superbike 2022 come a un regolamento di conti tra Rea e Razgatlioglou.
La prima tappa del mondiale Superbike ha avuto un terzo grande protagonista: lo spagnolo Alvaro Bautista con la Ducati Panigale V4 ufficiale.
Superbike, Arabon incorona Ducati e Bautista
Due vittorie nella giornata di domenica, Superpole Race e Gara #2 che con il piazzamento in gara #1 di sabato valgono la prima posizione in classifica piloti. La Ducati quest’anno ha cambiato molto, con Rinaldi al posto di Scott Redding – passato alla BMW. Ma la moto parte dai dati del 2019, dai progressi del 2020. E a quanto pare le prime prove ufficiali della settimana scorsa e soprattutto le prime due gare della stagione dimostrano che la moto italiana potrebbe essere qualcosa di più di un semplice outsider.
“Sensazioni straordinarie sulla Ducati”
La vittoria di Ducati e Bautista riporta allo splendido rush del 2019, quando Bautista fu il primo e il più autorevole avversario di Jonathan Rea della corsa al titolo. Il pilota spagnolo inanellò undici vittorie consecutive dimostrando di poter puntare al titolo. Ma poi qualcosa si inceppò: sia nella moto, che nel rapporto tra il team e il pilota che dopo un finale di stagione disastroso, mentre Rea vinceva a mani basse, decise di lasciare per passare alla Honda. Rea vinse il suo quinto di sei mondiali. Bautista è reduce da due stagioni non straordinarie con la casa giapponese prima di tornare in Ducati.
Per Bautista, 37 anni, è un nuovo inizio. L’ennesimo: “Siamo tutti molto maturati, io, la moto e il team – dice il pilota spagnolo – la splendida cavalcata del 2019 è arrivata quando la moto era al suo primo anno ufficiale. Forse avevamo tutti bisogno di fare esperienza. Ma oggi la moto è notevolmente migliorata e molti di quelli che sembravano essere dei punti deboli sono stati splendidamente risolti. Le sensazioni sono state straordinarie ad Aragon. E abbiamo ancora un bel margine di miglioramento”.
Bautista è ottimista. Ma non vuole giocare il ruolo della lepre: “Non parlate di favoriti, questo ruolo spetta ad altri – si schernisce lo spagnolo – ma con questa moto abbiamo davvero la possibilità di fare qualcosa di eccellente. Sento che il ritmo è quello giusto, sento che c’è la possibilità di spingere ancora, di portare la Panigale V4R all’estremo. Il primo bilancio lo faremo a metà stagione”.
Per Bautista è la prima vittoria in Superbike due anni e mezzo dopo quella di Argentina del 2019, l’ultimo successo… Prossima tappa del mondiale Superbike in Olanda, ad Assen il 22 e 23 aprile.