Marc Marquez si rende autore di una grande rimonta sul circuito di Austin, ma un problema alla Honda rovina il suo week-end di gara.
A Marc Marquez l’impresa di vincere l’ottavo GP di Austin non è riuscito, complice un problema tecnico alla sua Honda RC-V che lo ha sprofondato al penultimo posto dopo la prima curva. Un week-end dal doppio volto per il campione di Cervera, rientrato in pista dopo l’incidente di Mandalika che lo ha costretto a saltare il GP di Argentina a causa della diplopia.
La priorità era riacquistare fiducia in se stessi, ma il circuito texano avrebbe potuto offrire risultati sicuramente migliori senza l’intoppo alla partenza. Non appena ha intrapreso il giro di riscaldamento pre gara una spia si è accesa sul cruscotto della sua moto, ha provato a risolvere in fretta e furia prima della partenza, ma non c’è stato nulla da fare. Fortunatamente ha potuto proseguire senza intoppi e ha dato vita ad una rimonta sensazionale che lo ha portato fino alla sesta posizione al traguardo.
Marquez e il guasto meccanico
Nei 20 giri del GP di Austin Marc Marquez ha girato sul 2’03” e in certi momenti è risultato persino più veloce sul ritmo rispetto alle Ducati in lotta per il podio. “Non mi piace fare ipotesi, ma senza quel problema avrei potuto lottare per la vittoria o per il podio. Abbiamo avuto un intoppo meccanico“, ma preferisce non dare troppe spiegazioni ai media. “La Honda sta indagando“.
Si può ipotizzare che si sia trattato di un problema al dispositivo holeshot, ma ai box tengono le bocche cucite. La gara texana è servita anche per testare le condizioni fisiche dell’otto volte campione del mondo, su una pista che mette a dura prova il fisico. “Ho dato il massimo, a cinque giri dal termine il fisico ha detto basta e mi sono concentrato per portare a termine la gara… L’ho detto giovedì. Sono venuto per gareggiare. E quando sei in moto dimentichi i rischi, non ci penso“. Del resto ha rimontato ben 18 posizioni, prendendosi anche qualche rischio, fino a vincere la sfida personale per il sesto posto con Fabio Quartararo.
Uno degli obiettivi era non cadere, e lui ci è riuscito. Ma durante la tre giorni al COTA ha anche potuto apprendere meglio i problemi con la sua Honda su cui si lavorerà nei prossimi giorni, anche in attesa di aggiornamenti al telaio. “Abbiamo capito anche i punti deboli della moto, in Honda cominceranno a lavorare da subito“.