Una Lancia iconica può essere ammirata nel corso di una mostra a Roma: è la vettura protagonista di un film che ha fatto la storia del cinema
Ci sono auto destinate a passare inosservate ed altre che entrano di diritto nella storia. Merito anche di alcuni film che le hanno rese immortali.
A volte basta soltanto una scena per rendere una vettura iconica, in altre circostante sono proprio le macchine ad essere protagoniste di interi film. Pellicole che vanno nel dimenticatoio, altre che invece diventano storia indelebile del cinema. E’ quanto accaduto al ‘Sorpasso’, film di Dino Risi con un magnifico Vittorio Gassman come protagonista. Un film che ha fatto la storia e che vede un’auto prendersi la scena: una Lancia Aurelia B 24 S Convertible. E’ la vettura con la quale il protagonista, Bruno Cortona, interpretato appunto da Gassman, percorre una parte dell’Italia di quegli anni, mostrandone vizi e virtù.
Un’auto iconica la Lancia che potrà essere ammirata negli spazi espositivi della mostra “Vittorio Gassman. Il Centenario” in corso all’Auditorium Parco della Musica di Roma. Una mostra curata da Alessandro Nicosia, Diletta d’Andrea Gassman e Alessandro Gassman che ripercorre carriera e vita privata di uno degli attori più importanti del cinema italiano.
La Lancia del Sorpasso nella mostra dedicata a Gassman
Non poteva non esserci la Lancia Aurelia B 24 S Convertible del Sorpasso nella mostra dedicata a Vittorio Gassman. Una vettura protagonista di un film che ha consacrato l’attore e ha fatto incetta di premi.
La vettura appartiene alla collezione di Adalberto Beribè, imprenditore con una grande passione per le quattro ruote. La macchina fa parte della seconda serie di Lancia Aurelia B24 ed è datata 1956. Può contare sul design firmato da Pininfarina. Di colore celeste, anche se nel film in bianco e nero non si nota, ha un motore 2.500 V6 da 110 Cv di potenza che la spinge fino a 172 km orari di velocità massima.
La sua storia legata al post film è particolare. Terminate le riprese, infatti, arriva prima in Sicilia e quindi a Milano, lasciata nelle stesse condizioni in cui aveva terminato il film. Poi arriva a Chieti dove la Sportiva Restauri si prende cura della restaurazione, un processo seguito da Beribè e Fabio di Pasquale. Nel restauro vengono anche evidenziate le imperfezioni che Risi ha voluto sull’auto per dare un maggior risalto al carattere sciatto del protagonista del film. Un’auto che ha fatto la storia e che è anche particolarmente rara visto che ne furono prodotte appena 150.