Valentino Rossi ha lasciato la MotoGP nel novembre del 2021, ma c’è chi guarda avanti senza malinconia.
Il campionato del mondo di MotoGP deve fare i conti con l’assenza di Valentino Rossi che ha sempre calamitato attenzione mediatica. Era lui il punto di riferimento nel paddock, anche negli ultimi anni in cui i risultati stentavano ad arrivare.
Ha fatto affluire generazioni di tifosi sul Motomondiale, ha realizzato il progetto VR46 Academy e dato vita ad un team che adesso è impegnato nelle classi Moto2 e classe regina. Ha dato un grosso contributo alla fama del motociclismo prima di dire addio alla carriera da pilota.
Dal 2022 il campione di Tavullia partecipa alle gare del Fanatec GT WCE e la prima delle dieci tappe a Imola si è rivelata un successo di pubblico. Venduti i 5000 biglietti disponibili per il sabato e per la domenica, dirette televisive e oltre 150 giornalisti accreditato (il doppio rispetto alla normalità e tanti sono rimasti esclusi). Valentino Rossi è un personaggio carismatico come pochi a livello mondiale, ma Carmelo Ezepeleta, CEO della Dorna, non sembra risentire della sua assenza.
La MotoGP senza Valentino Rossi
Del resto nulla si può fare contro il tempo. Il nove volte iridato non riusciva più a competere per le prime posizioni e in assenza di motivazioni ha scelto di dire basta con la MotoGP. Ma lo spettacolo deve andare avanti per Ezpeleta e fa un confronto con l’addio di Leo Messi al Barcellona: “Non ho pianto per Messi e non lo farò per Valentino Rossi“, ha detto in un’intervista a Solomoto.es. “Entrambi godono della gratitudine dei tifosi che hanno potuto godere di ciò che questi due geni hanno fatto per molti anni. Soprattutto Valentino, la cui carriera è stata più lunga di quella del fuoriclasse argentino“.
Ma l’addio di Rossi non dove portare a pensare di rivoluzionare il progetto MotoGP: “Sbagliato credere che si debba rifare tutto di nuovo, non c’è bisogno di rifare nulla perché abbiamo una realtà consolidata“. Di certo la presenza di una star all’interno di uno sport fa sempre comodo, ma non è questo un compito degli organizzatori. “Mai abbiamo cercato di creare un personaggio intenzionalmente né abbiamo alimentato una rivalità per rendere un pilota più popolare“, ha aggiunto Carmelo Ezpeleta.
A Valentino Rossi va comunque riconosciuto il merito di aver reso largamente popolare uno sport divenuto accessibile ad un pubblico di ogni genere e fascia di età. “Ha trainato un’intera generazione, ma è anche vero che nelle ultime stagioni non raccoglieva molti successi. Ho visto andare via i grandi piloti americani, il post-Doohan… ci sono già passato e il campionato è sempre stato più forte delle stelle che sono rimaste“.