Charles Leclerc, la prima Auto del pilota monegasco della Ferrari non era una supercar: il ricordo del numero 16 del Cavallino
Charles Leclerc ha iniziato il suo mondiale come meglio non poteva. Dopo due anni di sofferenza e Purgatorio, per una monoposto non all’altezza, la F1-75 sta dimostrando di essere competitiva eccome.
Dopo le prime due gare il pilota monegasco è il leader del mondiale; 45 i punti conquistati, ben 12 in più di Sainz, il secondo nella classifica iridata. La vittoria all’esordio, poi il secondo posto in Arabia Saudita dopo un duello “rusticano” con Verstappen, senza esclusione di colpi e la consapevolezza di poter essere protagonisti in questo mondiale.
E Leclerc sta dimostrando anche tutto il suo talento in queste prime due gare, con una monoposto che lo supporta. Domenica però è già tempo di tornare in pista; dopo la settimana di riposo, infatti, si torna a gareggiare in Australia sulla pista dell’Albert Park di Melbourne e la Ferrari dovrà dimostrare di poter davvero dire la sua per il Mondiale.
Il pilota, in un’intervista rilasciata a Vanity Fair qualche tempo fa, ha svelato anche alcuni retroscena relativi agli inizi della sua carriera. “Agli Internazionali di kart che si disputarono a Lonato del Garda ero in pista; alle prove si arrabbiarono sia mio padre che Jules Bianchi (entrambi scomparsi, ndr) per la mia mancanza di aggressività. Tornato in gara, mandai nell’erba un avversario, fuori pista. Avevo esagerato” la sua ammissione svelando di aver imparato l’italiano per le tante gare disputate nel nostro Paese.
Grande appassionato di auto, però, il pilota della Ferrari ha ricordato anche un aneddoto particolare relativo alla sua prima auto guidata, una Fiat 500 d’epoca. “Era del 1969 e quasi bruciavo la frizione” la sua ammissione. Il motivo, però, è semplice e lo spiega. “Con il cambio non ero abituato a fare la doppietta“, una mossa necessaria considerato come il cambio non fosse sincronizzato.
Se la piccola citycar della Fiat è stata la sua prima auto, Leclerc ora possiede una Ferrari, decisamente più consona al pilota del Cavallino. Eppure “invidio la collezione di auto di Alberto II, il principe” ha ammesso svelando come al regnante del piccolo Principato di Montecarlo abbia “donato i miei caschi. Siamo amici e sempre mi ha sostenuto e parliamo di sostenibilità ambientale“, per poi svelare come i due giochino anche a padel insieme.
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