Carlos Sainz non nasconde il suo dispiacere e ammette in maniera molto netta: “E’ stato decisamente strano”
Carlos Sainz è uscito dal GP dell’Arabia Saudita con un altro podio: dopo il secondo posto del Bahrain, a Jeddah è arrivato un terzo posto.
Piazzamento d’onore, che conferma la regolarità del pilota spagnolo, ma che lascia anche un pizzico di rammarico. Questione di episodi, come raccontato da Binotto nell’immediato post gara, per un GP che poteva finire anche in maniera trionfale per la Ferrari.
Se la virtual safety car è costata cara a Leclerc, la safety car reale ha forse impedito a Sainz di lottare per qualcosa di diverso dal terzo posto. Lo spagnolo, infatti, si è ritrovato alle spalle di Perez, autore di un sorpasso non regolare: il messicano gli ha restituito la posizione ma soltanto dopo la ripartenza, impedendo di fatto al ferrarista di provare il sorpasso su Verstappen. Proprio su questo ha parlato Sainz raccontando il suo disappunto: “E’ stato decisamente molto strano” il suo giudizio.
Ferrari, Sainz e la safety car: “Pasticcio non necessario”
Entrando nel dettaglio, Sainz invita la Formula 1 a semplificare le cose in queste situazioni: “Bisogna analizzare queste cose, perché le potremmo semplificare. Se Perez mi avesse dato la posizione durante la Safety Car, avrei potuto lottare con Verstappen alla ripartenza e lo stesso Checo avrebbe potuto lottare con me“.
Cosa che praticamente non è avvenuta, visto che il messicano ha aspettato che rientrasse la Safety Car prima di restituire il terzo posto al ferrarista: “Si è creato un pasticcio non necessario: abbiamo fatto sei giri dietro la Safety Car e Checo aveva milioni di opportunità per lasciarmi passare. Cosa sarebbe accaduto se Russell mi avesse superato? Perez poteva far passare George e me, ma sarebbe stato ingiusto per Checo; poteva non lasciarmi passare, allora sarebbe stato ingiusto per me“.
Insomma, Sainz non ha gradito il comportamento di Perez e la libertà concessa dalla direzione di gara e ha anche spiegato che facendo così il messicano ha anche perso l’opportunità di attaccarlo durante la ripartenza. Una scelta che però, da parte Red Bull, ha pagato considerata la vittoria portata a casa da Verstappen.