Fabio Quartararo ammette la sua ammirazione per Valentino Rossi e Marc Marquez. Tra i due la scelta non è scontata.
Fabio Quartararo ha conquistato il suo primo podio stagionale nel Gran Premio di Mandalika e arriva in Argentina con maggior ottimismo, dopo un difficile inizio di campionato.
La Yamaha M1 lamenta ancora problemi di velocità massima, ma conferma alcuni punti di forza su cui poter fare leva e vincere il titolo iridato. Inoltre l’infortunio di Marc Marquez, sebbene sia una brutta notizia per tutto il paddock, gioca a suo favore, escludendo un contendente al titolo 2022.
In attesa di prendere anche una decisione sul suo rinnovo di contratto il francese di Nizza, Quartararo si gode il momento più glorioso della sua carriera dopo anni difficili tra Moto3 e Moto2. La conquista del Mondiale ripaga i tanti sforzi fatti dai suoi genitori per farlo crescere e aiutarlo ad arrivare al punto in cui oggi si trova. “Papà mi accompagnava con il furgone tutti i fine settimana dalla Francia alla Spagna per le gare – racconta a ‘Il Corriere della Sera -. Percorrevamo oltre 100mila km l’anno, non avevamo molto denaro. Abbiamo vissuto momenti difficili, ma ne è valsa la pena“.
Quartararo e i suoi beniamini
Adesso Fabio è divenuto una star dello sport mondiale e si gode il suo meritato successo. Allo steso tempo dovrà impegnarsi per riconfermarsi campione e l’impresa non è facile. La sua M1 soffre in termini di potenza massima, ma i tecnici Yamaha sono al lavoro per lavorare su altre aree, come la ciclistica e l’aerodinamica. Entro la tappa del Mugello arriverà un nuovo pacchetto aerodinamico che dovrebbe consentirgli di essere più veloce su alcuni tracciati.
Del resto sa di dovere tanto alla Casa di Iwata che lo ha promosso dalla Moto2 portandolo prima del team satellite, poi affidandogli l’angolo di box factory che fino al 2019 è appartenuto a Valentino Rossi. Il francese ha sempre ribadito che il Dottore fosse il suo beniamino sin da quando era piccolo, come attestano anche alcuni scatti di quando era fanciullo e attendeva ore nel paddock per uno scatto con Vale.
Ancora una volta conferma la sua profonda ammirazione per il nove volte iridato. “Valentino era l’idolo. Di Stoner ammiravo lo stile. Di Lorenzo la grinta e di Marquez la velocità. Non bisogna guardare un solo pilota, per imparare ne devi osservare tanti“. Ma se viene messo alle strette chiedendogli chi sia il più grande tra Rossi e Marquez, Quartararo sa come destreggiarsi: “Rossi è stato leggenda e lo resterà per sempre. Se invece parliamo soltanto di guida, dico Marc“.