Jonathan Rea lotterà per il 7° titolo nel mondiale SBK, ma il rinnovo di contratto con Kawasaki non sembra così scontato.
Durante i test invernali Superbike il team Kawasaki non ha rivoluzionato la nuova ZX-10RR, lavorando su alcuni dettagli della Ninja. Nei confronti diretti con la Yamaha, Toprak Razgatlioglu sembra conservare qualcosa in più, ma saranno i risultati delle prime gare a dare un’idea più chiara degli equilibri in pista. Lunedì 4 e martedì 5 aprile si terrà il primo test ufficiale al MotorLand di Aragon, da lì a pochi giorni prenderà il via il campionato.
Dal 2015 al 2020 Jonathan Rea ha conquistato sei titoli mondiali, nella scorsa stagione si è visto spodestare dal pilota turco, ma adesso l’obiettivo è riprendersi lo scettro iridato per arrivare a quota 7. Il nordirlandese vuole lasciare un segno indelebile nella storia del WorldSBK e già oggi risulta il più vincente con 112 GP vinti e 215 podi. Per continuare la scia trionfale c’è però bisogno di un ottimo lavoro anche da parte del suo team.
Jonathan Rea e l’incognita sul futuro
Il suo contratto è in scadenza a fine anno e ad oggi le parti sembrano lontane dal trovare un accorso. Si attendono prima i risultati e poi si deciderà il da farsi. “Non abbiamo ancora parlato di un continuo“, ha ammesso Jonathan Rea in un’intervista a Speedweek.com. “Neppure io ci ho pensato, ma non sembra che questa sarà la mia ultima stagione“. C’è tutta l’intenzione di continuare, con o senza Kawasaki.
La priorità sarebbe chiudere la sua prestigiosa carriera in KRT, dove in futuro potrebbe anche assumere un ruolo dirigenziale. Ma la firma non appare così scontata e tutto potrebbe dipendere dai primi risultati. “Dipende da molte cose, dalle possibilità. Abbiamo bisogno di una moto competitiva, Kawasaki deve fare un passo avanti. Cercheremo di trovare un accordo, amo questa squadra, è come la mia famiglia…La cosa più semplice sarebbe continuare a lavorare insieme“.
Le intenzioni di proseguire insieme sono chiare, ma tutto potrebbe accadere, anche perché Jonathan Rea ha un ingaggio piuttosto elevato che poche altre squadre possono permettersi. “Forse non ho avuto nessuna offerta da loro. Finora non ho neanche discusso con il mio manager di altre opzioni. Per adesso preferisco pensare alla mia prestazione in modo da poter dare il massimo nelle prime gare“.